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Materiali per una riflessione sul regionalismo differenziato (1/2019)

Nel recente periodo, il regionalismo differenziato ha rappresentato uno dei temi di maggiore rilievo per le Regioni italiane a statuto ordinario e una delle possibili chiavi di lettura del modello autonomistico dei prossimi anni. Si tratta di un processo che, pur in forme e modalità assai differenti, vede coinvolte tutte le autonomie regionali potenzialmente interessate e che, solo negli ultimi mesi, ha trovato una sua centralità nel dibattito pubblico.
Per queste ragioni, seguendo le indicazioni della Direzione della Rivista, si è deciso di procedere alla pubblicazione degli atti di maggior rilievo, al fine di contribuire ad un dibattito scientifico che metta in luce le conseguenze derivanti dall’attivazione della procedura in oggetto.

 

Per quanto riguarda le tre Regioni che hanno sottoscritto gli accordi preliminari con il Governo il 28 febbraio 2018, si rendono disponibili le bozze di intese illustrate dal Ministro per gli affari Regionali nella seduta del Consiglio dei ministri del 14 febbraio 2019 (che, secondo quanto desumibile dal comunicato stampa, «ne ha preso atto e condiviso lo spirito»). Limitatamente alla "parte generale", i testi delle intese risultano pubblicati sul sito del Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio, in un testo concordato tra Governo e ciascuna delle tre regioni alla data del 25 febbraio 2019, con la specifica precisazione che «detto schema sarà quello adottato per ogni altra regione che chiederà l’autonomia». Con riferimento a questa parte si pubblica quindi una tabella che confronta i contenuti.
Per le altre dodici Regioni, si rendono disponibili gli atti delle Giunte e dei Consigli regionali ritenuti più idonei a mostrare il grado di sviluppo del processo di differenziazione in ogni singola realtà territoriale. Come già evidenziato da alcuni dettagliati rapporti del Servizio Studi del Senato della Repubblica, si ricorda la posizione assunta da ciascuna di queste dodici regioni: sette hanno formalmente conferito al Presidente l'incarico di chiedere al Governo l'avvio delle trattative per ottenere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (Campania, Liguria, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana e Umbria); tre hanno assunto iniziative preliminari (Basilicata, Calabria, Puglia); due, infine, non risultano ad oggi aver intrapreso iniziative formali ma hanno recentemente approvati atti di indirizzo sul tema (Abruzzo e Molise).
Occorre segnalare che, a partire dal mese di gennaio 2019, in concomitanza con la possibile definizione delle intese con le tre Regioni sopra richiamate, si è sviluppato un intenso dibattito che ha portato molti Consigli regionali, principalmente meridionali, a riconsiderare la loro posizione sul tema, anche con riferimento alle iniziative già intraprese. Tra i numerosi atti approvati (Calabria, Campania, Molise, Puglia, Toscana) si segnala anche l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana del 20 febbraio 2019, a testimonianza dell’attuale rilievo della procedura ex art. 116, comma 3, Cost., per l’intero regionalismo italiano.

Elenco e descrizione dei materiali pubblicati

Regioni con accordo preliminare
Bozze di intese e tabella di raffronto della parte generale concordata al 25 febbraio 2019.

1. Emilia-Romagna
2. Lombardia
3. Veneto


Regioni che hanno conferito al Presidente l'incarico di attivare il negoziato con il Governo
4. Campania
Mozione approvata dal Consiglio regionale il 30 gennaio 2018, «Iniziativa ai sensi dell’art. 116, comma 3, della Costituzione per il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia della Regione Campania» e ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 5 febbraio 2019;
5. Liguria
Documento di sintesi delle richieste di autonomia al Governo, deliberato dalla Giunta regionale nella seduta del 8 marzo 2019;
6. Lazio
Ordine del giorno approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 3 ottobre 2018, «Necessità di opporsi alle attuali proposte di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna ed inoltre sull’esigenza della regione Lazio di non intraprendere negoziati con il governo per l’ottenimento di forme di autonomia in assenza dei preventivi processi di individuazione dei LEP» e Delibera della Giunta Regionale del 18 ottobre 2018 concernente il «Documento di indirizzo ai fini dell'attivazione del percorso per il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia ai sensi dell'articolo 116 comma 3 della Costituzione»;
7. Marche
Deliberazione n. 72 del Consiglio regionale del 29 maggio 2018 «Indirizzi per l’avvio del negoziato con lo Stato finalizzato alla definizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione» e Ordine del giorno, approvato nella medesima seduta, concernente «Indirizzi per l’avvio del negoziato con lo Stato finalizzato alla definizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione»;
8. Piemonte
Deliberazione della Giunta regionale del 10 gennaio 2018 «Documento di primi indirizzi della Giunta regionale per l'avvio del confronto con il Governo finalizzato all'acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, comma terzo, della Costituzione» e deliberazione del Consiglio regionale n. 343 del 6 novembre 2018 «Attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione per il riconoscimento di un’autonomia differenziata della Regione Piemonte»;
9. Toscana
Risoluzioni del Consiglio regionale nn. 217 del 17 luglio 2018, collegata alla comunicazione n. 30 della Giunta regionale «Proposte di regionalismo differenziato per la Regione Toscana», e 237 del 27 febbraio 2019 «In merito all’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia alle Regioni ovvero cosiddetto regionalismo differenziato»;
10. Umbria
Risoluzione n. 249 del Consiglio Regionale del 19 giugno 2018 «Attivazione delle procedure per l'attribuzione alla Regione Umbria di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, comma terzo, della Costituzione».

Regioni che hanno assunto iniziative preliminari
11. Basilicata
Risoluzione del Consiglio regionale del 20 marzo 2018
12. Calabria
Mozione n. 121 del 31 maggio 2018 «Avvio negoziato col governo per la sottoscrizione Intesa ex art 116, comma terzo, della Costituzione» e Risoluzione n. 1 del Consiglio regionale del 30 gennaio 2019;
13. Puglia
Mozioni n. 377, «Contro l’autonomia differenziata delle regioni del nord e per lo sviluppo del sud e dell’Italia unita», e 388, «Contrasto all’iniziativa di autonomia c.d. rafforzata, avanzata dalle regioni settentrionali» approvate dal Consiglio regionale nella seduta del 19 marzo 2019.

Altre regioni che non hanno intrapreso alcuna iniziativa
14. Abruzzo
Il Consiglio Regionale con deliberazione del 16 aprile 2019 ha approvato l'istituzione di una Commissione speciale per lo studio del regionalismo differenziato;
15. Molise
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 62 del 19 febbraio 2019, mozione avente ad oggetto «Articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Regionalismo differenziato. Indirizzo del Consiglio Regionale del Molise».

Inoltre, si segnala l’ordine del giorno n. 102 «Iniziative urgenti sul regionalismo differenziato e la concessione di maggiori forme di autonomia avanzate dalle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto ai sensi dell'articolo 116, comma 3, della Costituzione», approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) nella seduta del 20 febbraio 2019.

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