Nel periodo di interesse (15 febbraio - 15 giugno), si segnalano tre sentenze della Grande Sezione in materia di cittadinanza europea.
Nella sentenza del 2 marzo 2010, C-135/08, Janko Rottman c. Freistaat Bayern, la Corte di giustizia ha affrontato la questione del rapporto tra cittadinanza nazionale e cittadinanza dell'Unione europea. In particolare, alla Corte si chiedeva di chiarire se il diritto dell'Unione osta alla revoca della cittadinanza di uno Stato membro, acquisita in modo fraudolento, allorché la sua perdita comporti l'apolidia dell'interessato e, quindi, il venir meno del suo status di cittadino dell'Unione. La risposta della Corte, implicitamente, ammette che in alcuni casi gli Stati membri si devono astenere dal revocare la cittadinanza nazionale, onde evitare la perdita della cittadinanza europea. La sentenza rappresenta, quindi, un concreto esempio della vis espansiva del diritto dell'Unione, in grado di esercitare la propria interferenza anche in questi settori di competenza nazionale che sono l'espressione più diretta della sovranità degli Stati membri.
- Cittadinanza dell'Unione: uno status derivato...ma anche un po' autonomo. La sentenza della Corte di giustizia nel caso Rottman
Con le sentenze del 23 febbraio 2010 Maria Teixeira c. London Borough of London and Secretary of State for the Home Department e Nimco Hassan Ibrahim c. London Borough of London and Secretary of State for the Home Department (rispettivamente, cause C- 480/08 e C-310/08), invece, la Corte di giustizia si è nuovamente pronunciata in materia di diritti di soggiorno all'interno di uno Stato membro dell'Unione di persone economicamente non attive e non aventi la cittadinanza di tale Stato. La Corte ha colto l'occasione per ribadire e consolidare la propria giurisprudenza in materia.
- La Corte di giustizia consolida la propria giurisprudenza sul diritto di soggiorno nell'Unione dei soggetti non economicamente attivi: le sentenze Teixeira e Ibrahim.
Si segnala, infine, la recente sentenza del Tribunale (ex Tribunale di primo grado) nella causa Mediaset SpA c. Commissione, T-177/07, con la quale è stato respinto il ricorso promosso dalla Mediaset SpA al fine di ottenere l'annullamente della decisione con la quale la Commisione ha imposto all'Italia di procedere al recupero, nei confronti dei beneficiari, del contributo pubblico concesso nel 2004 e 2005 per l'acquisto o la locazione di decoder digitali terrestri e dei relativi interessi.