Il 22 febbraio 2011 è stato approvato, in seconda deliberazione, lo statuto della Regione Molise, impugnato dal Governo davanti alla Corte costituzionale. La Regione non si è costituita in giudizio per difendere il suo nuovo statuto, ma la Corte, con la sentenza n. 63/2012, ha respinto il ricorso; lo Statuto non è stato ancora promulgato e pubblicato perché non è decorso il termine per la richiesta dell'eventuale referendum.
In altra sede abbiamo segnalato (La semplificazione normativa e amministrativa nelle Regioni, Astrid, marzo 2012) che i nuovi statuti regionali si occupano diffusamente di drafting; meno (solo cinque statuti) di AIR e di VIR; che due statuti prevedono un Comitato sulla qualità della normazione e che tutti, meno quello del Piemonte, si occupano di testi unici.
Il drafting, nello statuto in esame, è solo evocato: "le leggi devono essere chiare nella forma, omogenee ed organiche nei contenuti" (art. 37, primo comma). Lo stesso vale per l'AIR e la VIR: le leggi, dice il cit. art. 37, devono essere funzionali al raggiungimento degli obiettivi ai quali sono dirette e di norma sono dotate di clausole di valutazione. Il Consiglio regionale si dota di strumenti organizzativi per valutare gli effetti delle politiche e per verificare il raggiungimento dei risultati previsti (art. 16).
E' previsto il Comitato per la legislazione, composto da tre consiglieri regionali, "di cui uno in rappresentanza della minoranza" (art. 31, primo comma), in conformità dunque con il nuovo Comitato previsto per il Senato (v. il saggio di Lupo e Perniciaro), ma in difformità con il Comitato per la legislazione della Camera che è paritetico, non vota, ed è presieduto a turno da esponenti della maggioranza e della minoranza.
Due i compiti: accertare con pareri non vincolanti la legittimità di leggi e regolamenti (non tutti: v. art. 31, secondo e terzo comma) e valutare "i provvedimenti sottoposti al suo esame sotto i profili della omogeneità, della semplicità, chiarezza e proprietà di formulazione e dell'efficacia per la semplificazione e il riordino della legislazione vigente" (art. 31, quarto comma).
Meno vaga la disciplina sui testi unici, previsti per riordinare le normative razionalizzando, semplificando ed aggiornando le relative discipline, anche con innovazioni sostanziali delle discipline trattate (art. 38). L'iniziativa delle leggi concernenti i testi unici è riservata alla Giunta regionale, la quale la esercita spontaneamente o in attuazione di atti di indirizzo del Consiglio regionale che ne prevedono i criteri informatori (art. 41, quinto comma); approvazione consiliare con procedura redigente (art. 43, quinto comma); obbligo di abrogazione espressa (art. 38, quarto comma).
E' prevista, infine, la Consulta statutaria, e se ne fa cenno in questa sede perché il compito di questo nuovo organo regionale è quello di garantire la corretta applicazione del presente statuto (art. 69) e quindi di presidiare anche le generiche disposizioni sulla buona qualità della normazione: anche se l'efficacia delle sue decisioni sembra molto problematica perché la Consulta può intervenire solo sulle leggi e i regolamenti regionali in vigore (art. 69, terzo comma) ed è compito dei presidenti della Giunta e del Consiglio regionale promuovere idonee iniziative per l'eventuale adeguamento (art. 69, quinto comma).