Nel giugno del 2012, è stato pubblicato nel sito dell'istituto il Programma dell'attività normativa dell'Area Vigilanza per l'anno 2012, definito ai sensi dell'art. 2 del «Regolamento recante la disciplina dell'adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d'Italia nell'esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria e finanziaria, ai sensi dell'articolo 23 della legge 28 dicembre 2005, n. 262», regolamento adottato il 24 marzo 2010, e a suo tempo segnalato nel n. 2/2010 di questa rivista.
Si tratta, dunque, della seconda applicazione della disposizione regolamentare in questione.
In precedenza infatti, e precisamente nel marzo del 2011, era stato pubblicato l'analogo programma per l'anno 2011, segnalato nel n. 2/2011 di questa rivista.
Anche in questo caso, in ossequio al dettato del terzo comma dell'art. 2 sopra citato, il programma è stato sottoposto a pubblica consultazione, attraverso la pubblicazione nel sito dell'istituto, nell'aprile del 2012, del relativo documento per la consultazione.
L'impianto del programma qui segnalato, d'altronde, ricalca in gran parte quello precedente.
Anche in questo secondo programma, in effetti, i singoli «progetti normativi», ovverosia i vari interventi normativi programmati, risultano distintamente raggruppati sotto due diversi «obiettivi strategici»: il n. 1, concernente «il rafforzamento delle norme prudenziali, in un processo normativo più aperto», e il n. 2, concernente «il consolidamento del quadro normativo sulla trasparenza delle condizioni contrattuali e sulla correttezza dei rapporti con la clientela». Ed anche qui, in relazione a ciascun progetto, si trova allestita un'apposita scheda illustrativa articolata in tre punti: «descrizione», avente ad oggetto una sintetica illustrazione delle ragioni e delle finalità dell'intervento normativo, nonché l'indicazione se l'intervento comporterà o meno lo svolgimento dell'AIR, e l'eventuale succinta indicazione dell'oggetto di quest'ultima; «scadenza», indicata specialmente qualora ci sia da recepire una direttiva UE; «fasi e tempi del processo di emanazione», ovverosia la puntuale indicazione dei mesi relativi all'inizio ed alla fine della consultazione, ed alla prevista emanazione dell'atto.
A differenza che nel caso del precedente programma, invece, manca nel programma qui segnalato una prima parte di carattere introduttivo-esplicativo, essendosi evidentemente ritenuto sufficiente, al riguardo, quanto già risultava nel documento per la consultazione; e manca altresì l'ulteriore articolazione degli «obiettivi strategici» in una serie di «obiettivi intermedi».
Dal resoconto della consultazione pubblicato nel sito dell'istituto, si evince che nessuno dei commenti ricevuti è stato recepito salvo che in un caso, quello concernente il «progetto n. 11» («Schemi segnaletici del risparmio gestito»), laddove è stata accolta la raccomandazione formulata da Assogestioni di effettuare l'analisi di impatto della regolamentazione.
Resta da osservare, da ultimo, come in questo caso, a differenza che nel precedente, la procedura di consultazione sul programma in questione sia stata avviata soltanto (ben) dopo l'inizio dell'anno di riferimento del medesimo (aprile 2012), e come conseguentemente, ancor più che nel caso precedente, in questo caso la versione definitiva del programma sia stata pubblicata nel sito dell'istituto quando l'anno di riferimento era ormai ampiamente inoltrato (giugno 2012).