Nella stessa seduta del 27 ottobre 2015, inoltre, per consentire l'ordinato svolgimento dei lavori della 5a Commissione durante la sessione di bilancio, è stata prevista la predisposizione, nei locali della Commissione sanità – a decorrere dal 5 novembre – di appositi spazi di permanenza per i rappresentanti di enti e associazioni. La Commissione sanità si trova infatti nelle immediate vicinanze dell'aula della Commissione Difesa, all'interno della quale si riunisce ordinariamente la 5a Commissione nel corso della sessione di bilancio.
È da notarsi il riferimento "all'ordinato svolgimento dei lavori", che richiama l'esperienza delle precedenti sessioni di bilancio, nel corso delle quali i rappresentanti dei portatori di interessi si posizionavano davanti alle entrate della Commissione difesa e nel cortile interno di collegamento tra i palazzi.
Tale novità richiama da vicino un altro argomento: la possibilità di accesso ai Palazzi delle Camere dei rappresentanti di interessi. C'è, infatti, una grande discrezionalità sul punto, data l'assenza di criteri oggettivi. All'inizio di ogni legislatura il Collegio dei questori di ciascuna Camera "decide, senza rendere conto a nessuno e, soprattutto, senza verbalizzare, quali soggetti esterni possono avere libero accesso ai Palazzi, attribuendo loro un pass permanente [...] per seguire, fuori dalla porta, i lavori delle Commissioni, o per incontrare, senza appuntamento, nei corridoi, alla buvette, parlamentari, assistenti o funzionari" (P. L. Petrillo, Democrazie sotto pressione. Parlamenti e lobby nel diritto pubblico comparato, Milano, Giuffré, 2011, p. 376). Altra anomalia risiede nel fatto che le grandi aziende e associazioni di categoria hanno lobbisti permanenti, mentre spesso ai funzionari dei Ministri è vietato l'accesso. Per fare un esempio, durante la manovra finanziaria presentata in Senato il 31 maggio 2010, non è stato autorizzato – questa volta non dal Collegio dei Questori ma dall'Ufficio di Presidenza della Commissione Bilancio nel corso della seduta del 22 giugno 2010 – l'ingresso ai funzionari dei Ministeri privi di pass permanente (P. L. Petrillo, Democrazie sotto pressione, cit., p. 376)