Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea – dimensione parlamentare
Motivi della segnalazione
Nell’ambito della presidenza semestrale italiana del Consiglio dell’Unione europea, conclusasi il 31 dicembre 2014, si sono svolte presso il Parlamento italiano alcune conferenze e riunioni europee. Si tratta della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune e sulla politica di sicurezza e difesa comune (5-7 novembre 2014), della Riunione dei Presidenti delle Commissioni dei Parlamenti dell’Unione europea e del Parlamento europeo competenti in materia di occupazione, crescita e innovazione (20-21 novembre 2014) e della Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell’Unione nei parlamenti nazionali (COSAC) (30 novembre-2 dicembre 2014).
Particolarmente meritevoli di menzione sembrano essere le Conclusioni della COSAC (nonché il Contributo della COSAC) nelle quali si prende atto di come la maggioranza dei Parlamenti nazionali si è detta favorevole all’idea di creare nuovi strumenti aventi lo scopo di coinvolgere gli stessi nel processo decisionale dell’Unione europea senza che vi sia la necessità di apportare modifiche formali al Trattato. A tal fine si suggerisce l’approfondimento di proposte quali l’introduzione di una procedura di “cartellino verde” (al fine di dare a tutti i Parlamenti nazionali l’opportunità di raccomandare alla Commissione europea l’adozione di nuove norme europee) o il miglioramento della cooperazione tra i Parlamenti nazionali e il Parlamento europeo attraverso un dialogo politico più strutturato sugli atti legislativi e non legislativi che non danno luogo a obiezioni in materia di sussidiarietà. Nelle Conclusioni la COSAC suggerisce altresì di rendere più efficace lo strumento stesso del controllo di sussidiarietà, conferendo priorità alle proposte selezionate a partire dal Programma di lavoro annuale della Commissione prima del 31 gennaio di ogni anno o diffondendo tempestivamente le informazioni sulle osservazioni degli altri Parlamenti nazionali, in particolare attraverso l’IPEX e la rete dei rappresentanti nazionali a Bruxelles.