La Camera ha approvato il 10 settembre 2015 la risoluzione 6-00155 sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Programma di lavoro della Commissione per il 2015. Un nuovo inizio” COM (2014) 910 def., sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea riferita all’anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5) e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea (1° luglio 2014-31 dicembre 2015) (10948/14).
Come si è dato conto nella relativa scheda dello scorso numero di questa Rubrica, la 14ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato aveva già approvato il 4 marzo 2015 una risoluzione ai sensi dell’art. 144 r.S., con la quale aveva espresso le proprie valutazioni sul Programma di lavoro della Commissione europea per l’anno 2015.
Alla Camera, l’esame era invece allora ancora pendente in quanto collocato nell’ambito di una vera e propria “sessione parlamentare europea di fase ascendente” introdotta alla Camera a partire dal 2011 e che vede appunto la Camera esaminare congiuntamente i tre documenti sopra richiamati. L’utilità di tale procedura, come si legge nella risoluzione 6-00155, è «strettamente collegata alla sua tempestività, alla luce del fatto che i processi decisionali europei sono organizzati in maniera strutturata e rispondono ad una sequenza ordinata». Al contrario, il fatto che la trasmissione alla Camera da parte del Governo della Relazione programmatica sulla partecipazione all’Italia all’Unione europea relativa al 2015 sia avvenuta solo l’11 marzo 2015, ha determinato un ritardo nell’esame del Programma di lavoro della Commissione europea e del Programma di diciotto mesi del Consiglio.
Quanto al merito, nella risoluzione 6-00155, dopo aver constatato come l’Union europea stia vivendo una fase critica, si esprime apprezzamento per il Programma di lavoro della Commissione e si impegna il Governo a sostenere il percorso di rilancio del processo di integrazione europea, in particolare: definendo a trattati vigenti politiche comuni in grado di fornire risposte adeguate alle aspettative dei cittadini; attuando un’autentica Unione economica e monetaria; realizzando progressivamente Istituzioni e politiche di tipo federale.