Nel mese di marzo 2022 la I Commissione della Camera ha ripreso l’attività sulla proposta di legge n. 2238 cost., ferma dall’ottobre 2020.
Nel testo originario si prevedeva la modifica dell’art. 57 Cost., prevedendo l’elezione del Senato «a base circoscrizionale», nonché la modifica della compagine elettorale del Presidente della Repubblica, con riduzione da tre a due delegati regionali, al fine di dare una risposta concreta alla riduzione del numero dei parlamentari. Nella seduta della Commissione dell’8 marzo 2022, il relatore ha presentato due emendamenti, uno sostitutivo, eliminando il riferimento all’elezione a base regionale; l’altro soppressivo, in modo da non modificare il consesso elettorale del Presidente della Repubblica.
L’inizio dell’esame in Assemblea è stato previsto per il 28 marzo. È importante evidenziare che sul testo erano stati proposti numerosi emendamenti molto eterogenei, alcuni aventi finalità ostruzionistica, altri volti a introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica (v. proposte Meloni e Lollobrigida). Questi emendamenti nel 2020 erano stati dichiarati inammissibili, perché ultronei rispetto alla proposta originaria.
Occorre inoltre ricordare la proposta di legge n. 716 cost. della Meloni “Modifiche alla parte II della Costituzione concernenti l'elezione diretta del Presidente della Repubblica”, volta a prevedere l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, e una torsione della forma di governo verso la via semipresidenziale (cfr. Osservatorio parlamentare sulle riforme istituzionali conseguenti alla riduzione del numero dei parlamentari in Federalismi.it).
In relazione a tale proposta erano stati formulati numerosi emendamenti, ma nella seduta del 15 marzo 2022 sono stati approvati emendamenti soppressivi, con conseguente mandato al relatore a riferire all’aula in senso contrario alla proposta (cfr. Osservatorio parlamentare sulle riforme istituzionali conseguenti alla riduzione del numero dei parlamentari in Federalismi.it). Da tale vicenda emerge il pericolo insito in soluzioni ispirate ad un modello frammentato, non coordinato alla revisione del testo costituzionale e la mancanza di una prospettiva sistematica, complessiva.
Inoltre, si è concluso l’esame della I Commissione della Camera sulla proposta di legge n. 3387, concernente la diminuzione del numero dei componenti di organi parlamentari bicamerali.
Sul finire di marzo 2022 la I Commissione ha conferito il mandato al relatore a riferire in senso favorevole in aula sulla proposta di legge n. 2238 cost. Il testo licenziato dalla Commissione contempla unicamente l’elezione del Senato «a base circoscrizionale» (art. 1): scopo della conservazione di questa previsione sembra essere quello di evitare che il Senato possa essere eletto in una circoscrizione unica nazionale (cfr. Osservatorio parlamentare, cit.). Sono stati invece espunti gli articoli concernenti la composizione del consesso elettorale del Presidente della Repubblica e l’entrata in vigore della proposta. L’approvazione della proposta consentirebbe al legislatore di modificare la base territoriale per l’elezione del Senato, con il limite della circoscrizione unica nazionale. Il 28 marzo vi è stata la discussione generale alla Camera sulla proposta (A.C. 2238-A) e, infine, il 10 maggio 2022 si è avuta l’approvazione in prima deliberazione alla Camera, mentre non risultano progressi al Senato, dove il testo A.S. 2608 è stato assegnato alla 1° Commissione.
In Assemblea alla Camera è, infine, giunta in aprile la proposta di legge costituzionale sul presidenzialismo (A.C. 716-A), calendarizzata su istanza di Fratelli d’Italia.
Durante la discussione sulle linee generali si sono dimostrati favorevoli il gruppo Fratelli d’Italia, Forza Italia e Coraggio Italia, mentre una forte chiusura è emersa dal PD e dal M5S.
Sono stati proposti una serie di emendamenti eterogenei concernenti anche la modifica del bicameralismo, ma la proposta è stata respinta dalla Camera.
Infine, il 28 luglio 2022 la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge cost. riguardante il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e la rimozione degli svantaggi derivanti dall'insularità.