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Il dialogo tra giudice comune, Corte di Giustizia e Corte costituzionale dopo l’obiter dictum della sentenza n. 269/2017

di Chiara Amalfitano

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. L’obiter dictum della sentenza n. 269/2017 e la sua “deviazione” dalla consolidata giurisprudenza “comunitaria”. – 3. Il ridimensionamento della «precisazione» nella giurisprudenza costituzionale successiva alla sentenza n. 269/2017. – 4. (Segue): in uno con la conferma del superamento della “regola” della c.d. doppia pregiudizialità, a favore dell’ammissibilità della questione di legittimità costituzionale a prescindere dal previo rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia. – 5. L’attuale coesistenza di due “tipologie” di rapporto “triangolare” tra giudice comune, Corte di giustizia e Corte costituzionale. – 6. (Segue): il giudice comune nel dialogo con la Corte di giustizia e con la Consulta. – 7. (Segue): la Consulta nel dialogo con la Corte di giustizia. – 8. Una possibile (?) diversa interazione del giudice comune con la Corte costituzionale idonea a conciliare esigenze di immediatezza della tutela e di certezza del diritto.

 

The essay analyses the most recent judgments of the Italian Consitutional Court (ICC) fol-lowing the obiter dictum of the decision No. 269/2017 and concerning the triangular relation-ships between the ordinary courts, the European Court of Justice (ECJ) and the ICC. The Au-thor points out the differences beetwen this line of judgments and the Granital case-law and also examines the role of the ordinary courts and of the ICC in the new panorama and in their relationship with the ECJ. In the last part of the contribution, the A. suggests a new kind of relationship beetwen the ordinary courts and the ICC aimed at guaranteeing, at the same time, an effective and immediate judicial protection of fundamental rights and legal certainty.

 

Il primo parere consultivo della CEDU su richiesta di un giudice nazionale e l’ordinamento giuridico italiano

di Ornella Feraci

 

SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Natura dei pareri consultivi resi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e incertezze dell’iter legislativo italiano verso la ratifica del Protocollo addizionale n. 16. – 3. I fatti di specie, la sentenza Mennesson c. Francia e i quesiti sollevati dalla Cour de Cassation. – 4. I principi enunciati dalla Corte di Strasburgo rispetto alla riconoscibilità dello status della madre intenzionale-non biologica di un minore nato all’estero tramite maternità surrogata: nihil sub sole novum? – 5. La possibile incidenza del parere consultivo nell’ordinamento giuridico italiano e i profili di compatibilità con la recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 12193/2019. – 6. Considerazioni conclusive.

 

 

The essay examines the first advisory opinion rendered by the European Court of Human Rights under Protocol No. 16 to the ECHR upon request of the French Cour de Cassation (just a few months after Protocol No. 16 entered into force). The opinion concerns the issue of the recognition of a legal parent-child relationship established abroad, with regard to the intended-non biological mother of two twin sisters who were born in the United States as a result of a gestational surrogacy arrangement. The agreement had been entered into by a French, heterosexual, married couple. Only the intended father was genetically linked to the minors. The paper firstly addresses the nature of the advisory opinion by briefly describing the major characteristics of the new procedural mechanism, under the specific perspective of the future (and still uncertain) Italian ratification of the instrument. It then examines the merits of the case. It finally attempts to evaluate the implications of the principles of law affirmed by the Court in the Italian legal order. In that regard, the essay assesses the consistency between the opinion and a recent judgment of the Italian Court of Cassation refusing recognition, on public policy grounds, of a Canadian judgment, which conferred legal parentage to the intended-non biological father of two minors born in Ontario through gestational surrogacy in the context of a male same-sex married couple (judgment No. 12193 of 8 May 2019).

Dopo la «precisazione». Sviluppi di Corte cost. n. 269/2017

di Michele Massa

 

SOMMARIO: 1. Premessa – 2. Allineamento, polemica, circospezione – 3. La persistenza del triangolo magico – 4. Precisazioni sulla precisazione – 5. In luogo delle conclusioni

 

 

The essay surveys the aftermath of the new doctrine established by the Italian Constitutional Court (ICC) in judgment no. 269/2017: when a national law contrasts both with the Constitution and the EU Charter of fundamental rights, the question of constitutionality should take precedence, even if this partially reduces the scope for preliminary references to the EU Court of justice (CJEU) and non-application of national law conflicting with EU law. This doctrine has been partially implemented and partially contrasted by Italian civil and criminal courts, including the Court of cassation (§ 2). It has been criticized by the CJEU, albeit indirectly (§ 3), while also the ICC felt the need to provide corrections and clarifications (§ 4). The essay argues in favor of the priority for constitutional judgments in the cases at stake: otherwise, constitutional jurisdiction in Italy could end up displaced by the European jurisdiction (i.e. by the alliance between ordinary courts, in their European role, and the CJEU). This should go hand in hand with a more frequent use by the ICC of preliminary references to the CJEU (§ 5).

Verso un regionalismo differenziato o verso un regionalismo confuso? Appunti sulla (presunta) attuazione dell’art. 116, comma 3, Cost.

di Giovanni Tarli Barbieri

 

SOMMARIO: 1. Il contesto: regionalismo differenziato e perdurante inattuazione del Titolo V della Costituzione. – 2. Le implicazioni dell'attuazione dell’art. 116, comma 3, Cost. in un contesto di regionalismo differenziato “di fatto”. – 3. Il regionalismo differenziato come grande questione nazionale. – 4. L’art. 116, comma 3, Cost., non è un “surrogato di specialità”. – 5. La procedura di approvazione delle leggi di attuazione delle intese. – 6. I profili di carattere finanziario. – 7. I contenuti delle intese: l’impropria centralità dei d.p.c.m. – 8. Segue: la latitudine della potestà legislativa delle Regioni e i rapporti tra legge statale e legge regionale. – 9. La durata e la revocabilità dell’autonomia differenziata. – 10. Un rapporto forse non valorizzato: le intese tra le Regioni anche nella prospettiva del regionalismo differenziato.

 

 

The essay analyzes the implementation of the art. 116, paragraph 3, of the Constitution, introduced by the 2001 reform of Title V of Constitution. The Author examines the negotiation that currently involves the Regions of Emilia-Romagna, Lombardia and Veneto, discussing the different conceptions of “asymmetric regionalism” emerging from this bargaining and from the scientific debate.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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