di Antonio Ruggeri
SOMMARIO: 1. Lo scarto tra la prospettiva posta a base della ord. n. 24 del 2017 e quella della sent. n. 115 del 2018, l'una facente leva su un fattore d'integrazione interordinamentale (le tradizioni costituzionali comuni), l'altra su uno di separazione (l'identità costituzionale), peraltro fatto oggetto di parziale e forzosa ricostruzione teorica e piegato all'obiettivo della riaffermazione della primauté della Consulta quale interprete e garante dei principi fondamentali. - 2. Un difetto teorico di partenza e un errore di calcolo nella linea stra-tegica tracciata dal giudice costituzionale, per un verso non dandosi conto del carattere "plurale" ed aperto della struttura della identità costituzionale e, per un altro verso, trascurandosi le resistenze che nei riguardi della linea stessa possono aversi, come già si sono in parte avute, da parte sia della Corte dell'Unione che dei giudici comuni. - 3. La ricognizione e salvaguardia dei principi fondamentali: quis interpretabitur? - 4. Il "gioco" che ogni volta si rinnova con esiti astrattamente imprevedibili tra le Carte (e, perciò, in buona sostanza, le Corti), all'insegna del "metaprincipio" del massimo standard di tutela, e l'effetto boomerang cui dà vita la Consulta nell'intento di far valere il primato della Costituzione e, a un tempo, il… proprio.
The article analyses the change of perspective adopted by the Italian Constitutional Court in its judgment no. 115/2018 which ended the controversial Taricco saga. In particular, the judgment is compared with the reference for a preliminary ruling issued by the Court in 2017 (no. 24/2017). It emerges that in the 2018 decision the central role of national constitutional justice and the separation of legal systems are stressed with particular emphasis. Such "recentralizing maneuver" raises doubts, as it was followed neither by the CJEU nor by national courts (especially the Corte di cassazione). Therefore, the way the Constitu-tional Court intends to affirm the national constitutional identity should be criticised, as the current pro-cess of integration of legal systems requires that fundamental principles composing constitutional identi-ties should be acknowledged and protected by each judicial body, even though with different roles and responsibilities.