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L’adeguamento delle fonti regionali alla normativa europea. dalle disposizioni su recepimento e attuazione alla loro implementazione: un ‘cammino’ ancora in cerca di ‘itinerario’

di Nicola Pettinari

 

SOMMARIO: 1. Aspetti introduttivi. Contesto, oggetto e metodo – 2. L’attuazione del diritto dell’Unione europea da parte delle Regioni italiane: strumenti, soggetti e procedure nella normativa statale italiana prima e dopo la riforma del Titolo V – 2.1. La normativa statale antecedente alla riforma del Titolo V: dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 alla legge 24 aprile 1998, n. 128 – 2.2. La Riforma del Titolo V. Gli elementi di innovazione nel testo costituzionale e i conseguenti tratti evolutivi nelle fonti sub-costituzionali – 2.3. La normativa di rango primario statale dalla legge 5 giugno 2003, n. 131 (“La Loggia”) alla legge 24 dicembre 2012, n. 234 – 3. Le fonti regionali (dagli Statuti di «seconda generazione» alle leggi europee e di procedura). Contenuti e implementazione: linee di tendenza e criticità tra modello periodico e modello saltuario – 4. Riflessioni conclusive. Quali coordinate per un ‘itinerario’ al tempo presente?

 

The question of the transposition and implementation of EU legislation in regional legal orders within the Member States is, at present, the subject of a necessary analysis for the contemporary constitutionalist who deals with legal sources as a research topic. This is all the more true in the context of the so-called “Europe of the Regions”. Although a significant presence of normative provisions aimed at adapting regional legal sources to the European normative order can be detected in Regional Statutes, in Internal Regulations of the Legislative Assemblies, and in some Procedural Laws (which certifies awareness of the need to regulate the two-way interaction between Regions and European Union about what is of interest here), it appears that in Italian Regions there are critical issues worthy of particular attention. One of the most relevant of these critical elements emerges with particular evidence in relation to the typical profiles of the “periodic implementation model”: first of all the failure to approve the European Regional Law. Some margins for development are, however, conceivable as regards the transposition and implementation based on the modalities of the “occasional model”. The analysis carried out (with regard to both the contents of the normative provisions and their state of implementation) will lead to the elaboration of some theoretical and operational coordinates that can be used for each Italian Region, in order to make the 'path' so far traveled (in a bumpy way) a real 'itinerary' (in which the ends are well pursued through the critical re-reading of the existing regulatory and procedural instruments).

 

 

 

Osservatorio sulle fonti

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