1. Con riferimento all'AIR e alla VIR si segnala che, nel numero precedente di questa rivista, il saggio di Leonardo Bianchi propone una Valutazione di impatto familiare in sede di procedimento legislativo, per dare attuazione all'art. 31 Cost. secondo il quale "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose". Valutazione che oggi non è prevista.
Sempre nel precedente numero di questa rivista, si è segnalata, in questa Rubrica, la sentenza n. 70/2013 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale una legge regionale incomprensibile perché in contrasto con l'art. 97 Cost.: per saperne di più, si veda la nota alla suddetta sentenza di Marta Picchi su Federalismi.it del 23 ottobre.
2. La Relazione finale della Commissione per le riforme costituzionali del 17 settembre scorso si occupa anche della qualità della normazione.
Al n. 14 del secondo capitolo si dice che "occorre migliorare la qualità della nostra legislazione, il cui livello inadeguato si traduce in incertezza del significato delle leggi e quindi in lesione del fondamentale principio della certezza del diritto".
Al n. 15 si propone una particolare procedura per i Testi Unici per i quali i Regolamenti delle Camere dovrebbero prevedere la improcedibilità di proposte di legge che intervengono su materie contenute nei (Codici e) Testi Unici senza proporre esplicitamente la modifica o l'integrazione dei relativi testi.
Al n. 16, sempre del secondo capitolo, nella prospettiva della fine del bicameralismo perfetto, si propone che il Senato si dedichi alla valutazione delle politiche pubbliche, come specificazione della funzione di controllo parlamentare.
Nel quarto capitolo¸ relativo alla forma di governo, nel descrivere la situazione attuale, si denunciano articoli illeggibili delle leggi, composti da molte centinaia di commi e "slavine legislative" che, attraverso un disordinato succedersi di norme e di interpretazioni, hanno corretto per molte volte nell'arco di pochi mesi lo stesso provvedimento, minando così la certezza del diritto e la chiarezza dei rapporti tra cittadini e Stato, con effetti di discredito sulla stessa forma di governo (n. 1, lettera e).
Su queste valutazioni vi è stato unanime consenso, condizione necessaria ma non sufficiente per l'approvazione dei rimedi.
3. Si conclude quest'anno (2013) il Programma Operativo di Assistenza Tecnica (POAT) alle Regioni dell'obbiettivo convergenza per il rafforzamento delle capacità di normazione, promosso e diretto dal DAGL della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha prodotto, fra l'altro, questi tre utili documenti.
Primo. Strumenti per il ciclo della normazione (aprile 2013). Il ciclo della normazione, come si legge nella presentazione, è basato sull'idea che il legislatore debba farsi carico di seguire il provvedimento normativo non solo nella fase iniziale di ideazione e progettazione dello stesso, ma anche nelle fasi successive dell'attuazione e verifica dei risultati raggiunti, con il coinvolgimento, in particolare, dei soggetti interessati, realizzando così un circolo virtuoso della produzione normativa.
Secondo. Il drafting normativo nel ciclo della regolazione. L'esperienza regionale (aprile 2013). Gli strumenti della better regulation, si legge nella prima slide, non possono essere intesi separatamente, né utilizzati indipendentemente l'uno dall'altro. Migliorare la qualità della normazione significa dare seguito ad un ciclo regolatorio nel quale ogni strumento ha il suo posto specifico ed è legato allo strumento antecedente e a quello successivo e¸ in questo processo circolare, il drafting serve a redigere i testi legislativi e, segnatamente, a scrivere le disposizioni sulla base di regole e tecniche condivise.
Terzo. Percorso per l'omogeneizzazione delle metodologie di ATN (aprile 2013). Il documento mira a dimostrare che la qualità della normazione è un interesse pubblico autonomo che condiziona la crescita del sistema economico-produttivo e del suo livello di competitività. Una disposizione può considerarsi di buona qualità quando il suo significato è chiaro e preciso; i suoi effetti corrispondono ai risultati attesi; i benefici sono maggiori dei costi; non provoca effetti indesiderati rilevanti. E, a conferma, si cita AINIS (La legge oscura. Come e perché non funziona): "Se una legge ben redatta può anche essere cattiva per i suoi contenuti, una legge infelicemente formulata non potrà mai considerarsi buona, quand'anche le soluzioni dettate nel caso di specie fossero le migliori possibili".