Nei mesi gennaio-giugno 2013 il Consiglio provinciale della Provincia Autonoma di Trento ha adottato 9 leggi provinciali, fra le quali si segnalano:
La legge introduce misure volte a contrastare l'insorgenza e la diffusione di ogni forma reiterata e vessatoria di violenza morale o psichica nell'ambito del contesto lavorativo attuata dal datore di lavoro o da altro personale nei confronti di un lavoratore, idonea a comprometterne la salute, la professionalità o la dignità.
Per realizzare le finalità della legge è istituito il coordinamento provinciale antimobbing formato, fra gli altri, da dirigenti delle strutture provinciali competenti in materia, da un medico del lavoro e uno psicologo, dal rappresentante delle organizzazioni dei datori di lavoro, dalla consigliera di parità nel lavoro, ecc.
Il coordinamento monitora il fenomeno del mobbing nei luoghi di lavoro, formula proposte alla Giunta provinciale in ordine a interventi finalizzati all'attuazione della legge e promuove la diffusione di buone prassi, regolamentazioni interne e codici di condotta.
Sono previsti interventi di prima informazione e assistenza a favore dei lavoratori, interventi in materia di formazione e aggiornamento multidisciplinare e interprofessionale degli operatori impegnati nella prevenzione e contrasto del mobbing e interventi nell'ambito lavorativo pubblico.
La legge disciplina il controllo sull'attuazione delle leggi provinciali e la valutazione degli effetti delle politiche pubbliche, al fine di di verificare lo stato di attuazione delle disposizioni legislative e di verificare in quale misura l'intervento pubblico abbia determinato effettivi cambiamenti.
Le leggi e politiche sottoposte a controllo sono quelle che contengono clausole valutative o obblighi informativi nei confronti del Consiglio provinciale e quelle contenute nel programma per il controllo approvato nel primo anno di legislatura dal Presidente della Provincia e dal Presidente del Consiglio provinciale (integrabile entro il mese di giugno di ogni anno). Le leggi e politiche da esaminare vengono selezionate fra quelle che si ritiene abbiano più impatto sui cittadini e sulle imprese, e in particolare fra quelle relative a discipline oggetto di possibile riforma. Il programma per il controllo, la cui preparazione e il cui aggiornamento sono curati da un tavolo di coordinamento formato da quattro componenti indicati dalla Giunta provinciale e da quattro consiglieri provinciali, stabilisce anche quali documenti e informazioni la Giunta provinciale debba mettere a disposizione del Consiglio.
Il controllo verte, sulla base di idonei indicatori, sullo stato di attuazione della legge, sul grado di realizzazione degli obiettivi, sull'analisi degli effetti sui destinatari e del loro grado di soddisfazione, sugli effetti prodotti in termini di semplificazione normativa e amministrativa, sull'individuazione di eventuali criticità, di costi ed effetti non previsti, delle loro cause e di eventuali misure correttive.
I cittadini e i destinatari delle leggi o delle politiche pubbliche possono essere invitati per apposite consultazioni.
Gli esiti dell'attività di controllo sono presi in considerazione nell'ambito della revisione della normativa in vigore.
Al fine di fronteggiare la crisi economica in atto il Consiglio provinciale ha adottato:
1. misure per fronteggiare la crisi del settore edilizio mediante istituzione di un fondo destinato alla concessione di contributi in conto capitale per interventi specificamente individuati (es. interventi di riqualificazione strutturale, interventi per la rimozione delle barriere architettoniche e interventi di riqualificazione energetica);
2. misure per l'incentivazione dell'acquisto e della costruzione della prima casa di abitazione: l'ammissibilità della domanda di contributo è subordinata alla residenza sul territorio provinciale da almeno due anni e al possesso di una situazione economico-patrimoniale valutata in base all'indicatore della condizione economica familiare (ICEF);
3. disposizioni per favorire la costruzione, l'acquisto e la realizzazione di interventi di ristrutturazione della prima casa di abitazione;
4. misure in materia di orari degli esercizi commerciali e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, promuovendo l'adozione, anche a livello locale, di accordi per la definizione dei tempi di apertura e di chiusura degli esercizi, ferma restando la libertà degli esercenti di determinare liberamente le giornate e gli orari di apertura e di chiusura al pubblico degli esercizi di vendita al dettaglio;
5. disposizioni in materia di obblighi di pubblicità e trasparenza e diffusione di informazione da parte delle pubbliche amministrazioni;
6. Misure per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche: le amministrazioni aggiudicatrici possono, in alcuni casi (per lavori di importo non superiore a due milioni di euro), procedere all'affidamento di lavori con procedure negoziate senza la previa pubblicazione di un bando, avvalendosi dell'Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti (APAC).