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Carenza di legittimazione passiva dell’Agenzia del Demanio nel conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nell’ipotesi in cui l’atto emesso dalla stessa non sia costituzionalmente invasivo (2/2020)

Ord. n. 84/2020 – Conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato
Deposito del 24 aprile 2020 – pubblicazione in G.U. del 29/04/2020 n. 18

Motivo della segnalazione

L’ordinanza in epigrafe scaturisce da un giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito dell’avviso di vendita dell’Agenzia del Demanio - Direzione regionale della Liguria 29 luglio 2019, n. prot. 7068, promosso dal Tribunale ordinario della Spezia, in funzione di giudice dell’esecuzione civile.
Il supposto conflitto riguardava un avviso di vendita di beni di una società esecutata da parte dell’Agenzia del Demanio che erano stati prima pignorati e poi attinti da confisca.

A giudizio del Tribunale ricorrente, dunque, l’anteriorità della trascrizione del pignoramento rispetto alla confisca di detti beni avrebbe determinato, ratione temporis, la prevalenza della procedura esecutiva. Da qui l’illegittimità dell’atto di vendita promosso dall’Agenzia del Demanio e la supposta lesione delle prerogative costituzionali del potere giudiziario.
Sul piano delle fonti, e dunque del rapporto tra pignoramento e azione esecutiva, il tutto era stato peraltro complicato da una pronuncia del Tribunale di Bolzano in funzione di giudice dell’esecuzione penale che aveva, in effetti, affermato la competenza dell’Agenzia del Demanio per la vendita dei beni confiscati ed il soddisfacimento del creditore di buona fede.
Il che ha indotto il tribunale ricorrente a prospettare la necessità che lo Stato avrebbe, invece, dovuto intervenire nel procedimento di esecuzione civile nelle forme dell’opposizione di terzo; dal momento che costringere gli altri creditori a sollevare incidente di esecuzione penale per far accertare l’inopponibilità della successiva confisca assegnerebbe allo Stato un privilegio processuale ingiustificato stante l’anteriorità della procedura esecutiva.
La questione, dunque, attiene al rapporto tra pignoramento e confisca e alla loro disciplina; sub specie della lamentata illegittimità della prevalenza della sopravvenuta confisca sulle ragioni dei creditori che hanno promosso in sede civile l’azione di pignoramento.
La questione, tuttavia, nello specifico caso non è stata risolta a causa della non qualificabilità, dell’Agenzia del Demanio quale potere dello Stato, almeno per quel che concerne il presente giudizio.
Emerge, infatti, che l’Agenzia del Demanio, che pur in passato si è vista riconoscere la legittimazione passiva in un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (sent. n. 31/2006), non può essere considerata automaticamente un potere dello Stato ma solo quando i propri atti assumono portata generale. Nel caso in esame, che riguarda un provvedimento destinato ad esaurirsi con l’aggiudicazione dei beni, la Corte non ravvisa, dunque, l’esercizio definitivo da parte dell’Agenzia del Demanio del potere cui appartiene.
In realtà, più convincente appare il secondo motivo sul quale la Corte fonda la carenza di legittimazione passiva in capo all’Agenzia del Demanio, che attiene alla circostanza secondo la quale il conflitto di attribuzione costituisce un rimedio residuale il cui impiego risulta inammissibile quando vi è a disposizione, come nel caso di specie, una sede giurisdizionale dove sollevare il giudizio in via incidentale utilizzando, sostanzialmente, le medesime argomentazioni sollevate dal tribunale di La Spezia.
E tuttavia la questione rimane interessante sul piano delle fonti che regolano i due diversi istituti della confisca e del pignoramento, stanti le possibili interazioni e conflittualità anche processuali del loro raggio d’intervento. Problemi che rimangono irrisolti, almeno in questa sede, proprio perché l’atto denunciato come illegittimo non si mostra come costituzionalmente invasivo di altro potere dello Stato in quanto non radicalmente diverso da quello che la legge assegna all’Agenzia del Demanio.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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