La Nota riassuntiva sull’attività del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica nel settennato del Presidente Sergio Mattarella 2015-2022, curata dal Segretario generale Ugo Zampetti in merito all’attività del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica nel settennato del Presidente Sergio Mattarella, costituisce un documento di primario interesse, privo di precedenti. Con questo documento, infatti, l’Amministrazione quirinalizia - per la prima volta nella storia dell’Istituzione - rende conto della propria attività verso l’esterno considerando il “mandato” presidenziale come ambito di riferimento. Si tratta, pertanto, di un approfondimento rispetto alle note al bilancio già pubblicate.
Il documento giunge al termine di una riforma globale dell’Amministrazione della Presidenza, un «ammodernamento» che ha riguardato sia l’impianto dell’assetto delle fonti sia l’organizzazione complessiva degli uffici.
La Nota ripercorre il senso di questa riforma e ne individua le due direttrici principali. Da un lato, estendere alla Presidenza della Repubblica regole già applicate dalle altre amministrazioni. Dall’altro, affermare pienamente – ma entro limiti ben definiti – l’Autonomia dell’Istituzione rispetto agli altri poteri.
Nella prima direttrice, i principali interventi hanno riguardato il sistema di reclutamento del personale e il bilancio interno. La riforma ha ricondotto ad una posizione marginale l’istituto del “distacco” ed ha posto il concorso pubblico come principale forma di accesso all’Amministrazione presidenziale. In questo modo, si sono poste le basi per il consolidamento di un’amministrazione stabile ed effettivamente propria della Presidenza, al pari degli altri organi costituzionale.
La riforma, inoltre, ha sostituito poi i metodi di gestione tradizionale dell’acquisizione di beni e servizi, nonché di reclutamento e trattamento del personale, con vincoli in materia finanziaria e contabile ispirati alla massima efficienza dell’attività amministrativa.
Nella seconda direttrice, invece, centrale è l’istituto dell’autodichia. Nel corso del mandato, la Presidenza ha scelto di impegnarsi in due conflitti di attribuzione dinnanzi alla Corte costituzionale. Le sentenze hanno sancito la prerogativa della Presidenza a giudicare interamente dei rapporti con i propri dipendenti. L’assetto - organi e procedure di giudizio - precedentemente istituito è stato così definitivamente legittimato e stabilizzato.
Termine ricorrente nella Nota per riferirsi alla Presidenza è “Istituzione”. E proprio l’“istituzionalizzazione” emerge quale obiettivo dell’intervento. La creazione di un’organizzazione stabile e animata da criteri di efficienza comuni ad ogni altra amministrazione. Questo rende la Presidenza come struttura maggiormente indipendente dalla figura del singolo Presidente.
La Nota introduttiva completa questo processo attraverso la strategia comunicativa della Presidenza. L’apertura al pubblico degli spazi del Quirinale, la mostra di opere d’arte contemporanea, le iniziative occasionali mirano a costruire un nuovo «rapporto tra l’Istituzione e la società civile». Anche in questo caso, l’obiettivo è creare un’immagine della Presidenza come istituzione “simbolo” dell’unità della Repubblica.
La Nota costituisce un documento fondamentale per comprendere il “nuovo corso” aperto dal settennato del Presidente Mattarella, anche sul versante dell’amministrazione.