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La lingua del legislatore ordinario e della revisione costituzionale

di Roberto Zaccaria

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Il parere del Comitato per la legislazione sulla riforma costituzionale. – 3. La legislazione ordinaria: esame attraverso i pareri del Comitato della legislazione della Camera dei deputati. – 3.1. Parere 3 luglio 2013 dl n. 69 del 2013 c.d. decreto del “Fare” sul rilancio dell’economia (ac n. 1248). – 3.2. Parere 11 giugno 2014 dl n.66 del 2014 in tema di competitività e giustizia sociale (ac 2433). – 3.3. Parere 3 luglio 2014 sul dl n. 90 del 2014 Semplificazione e trasparenza amministrativa (ac n. 2486). – 3.4. Parere 24 settembre 2014 sul dl 133 del 2014 – cd. Sblocca Italia (ac 2629). – 3.5. Parere 15 gennaio 2015 sul dl 192 del 2014 c.d. “milleproroghe” (ac n. 2803). – 3.6. Parere 10 febbraio 2015 sul dl n. 3 del 2015 sul Sistema bancario (ac n.2844). – 3.7. Parere 22 aprile 2015 sul TU Elezioni della Camera dei Deputati (ac 3-bis-B). – 3.8. Parere 30 luglio 2015 del Comitato sul DDL Delega in tema di appalti (ac 3194). – 4. Conclusioni.

La lingua delle Aule parlamentari, la lingua della Costituzione e la lingua della legge

di Pasquale Costanzo

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Il linguaggio normativo nel sistema delle fonti. – 3. La dimensione politica tra norma e linguaggio. – 4. Il linguaggio legislativo e la comunicazione pubblica. – 5. La sincerità del legislatore. – 6. Il confezionamento linguistico della legge. – 7. Quale fondamento costituzionale delle regole di drafting. – 8. La difficile giustiziabilità del drafting legislativo. – 9. Il muto linguaggio del legislatore. – 10. Il legislatore digitale. – 11. Cenni conclusivi.

Linguaggio della Costituzione e linguaggio delle leggi: notazioni introduttive

di Antonio Ruggeri

SOMMARIO: 1. La Costituzione, nella sua accezione liberale, come Carta dei diritti fondamentali e il bisogno di mantenere costantemente elevato il livello delle garanzie di questi ultimi al fine di preservare l’identità della Costituzione stessa, con la conseguenza che la legge fondamentale dell’ordinamento non solo può ma – di più – deve essere modificata, anche nei suoi enunciati relativi ai diritti, se si ha a cuore di assicurarne l’effettiva tutela e, con essa, di dar modo alla Costituzione stessa di trasmettersi integra nel corso del tempo. – 2. Principi e regole nella trama linguistica del dettato della Carta costituzionale: in ispecie, la giustificazione delle seconde in relazione a talune soluzioni di carattere organizzativo, nonché con riguardo ad un certo equilibrio di ordine assiologico prefigurato dal Costituente e suscettibile di essere innovato col mezzo della revisione costituzionale (gli esempi riguardanti il previsto rifacimento ad opera della riforma in cantiere del procedimento di formazione delle leggi, ex art. 70 ss. cost., e il meccanismo di controllo sulle leggi di Stato e Regione, di cui all’art. 127 cost.). – 3. Ancora su principi e regole e il principio della corrispondenza necessaria tra materia e forma costituzionale. – 4. Lo spostamento del piano al quale ricercare la tipizzazione del linguaggio costituzionale, non già avuto riguardo alla struttura degli enunciati bensì con riferimento alla loro funzione o allo scopo, in prospettiva assiologicamente orientata, e la composizione in “sistema” del principio di apertura al diritto internazionale e sovranazionale e dei principi costituzionali restanti (in ispecie, di quelli di libertà ed eguaglianza), all’insegna della Grundnorm o del Grundwert della massimizzazione della tutela dei diritti fondamentali e, in genere, degli interessi costituzionalmente protetti. – 5. La pregnanza assiologica del linguaggio costituzionale (segnatamente, dei principi fondamentali), quale forma privilegiata di espressione dei valori fondamentali e, per ciò stesso, di tipizzazione rispetto ad ogni altro linguaggio normativo.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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