Motivo della segnalazione
Il 18 luglio 2023, le Commissione riunite VII (Cultura, scienza e istruzione) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati hanno approvato, in identico testo, un documento finale ai sensi dell’art. 127 reg. Cam. in esito all’esame della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno (legge europea per la libertà dei media) e modifica la direttiva 2010/13/UE (COM(2022)457 final).
Nel documento finale si condivide l’impostazione generale della proposta, esprimendo una valutazione favorevole con una serie di condizioni e di osservazioni. Tra le condizioni, si può menzionare, ad esempio la necessità di definire più puntualmente nel testo, all’art. 2, quali siano funzioni e competenze del “responsabile editoriale”, anche in relazione a figure presenti in alcuni ordinamenti nazionali, come quello italiano, quali quelle del “direttore responsabile” e del “direttore editoriale”. Si ritiene indispensabile, poi, rafforzare ulteriormente le previsioni dell’art. 4 a proposito della protezione dei giornalisti contro l’uso di strumenti d controllo come gli spyware. Inoltre, per le due Commissioni della Camera si dovrebbe garantire in modo più efficace l’indipendenza del nuovo Comitato europeo per i servizi dei media, che sostituirà l’attuale gruppo dei regolatori europei per i servizi dei media audiovisivi, contro l’ingerenza di istituzioni e organi europei, in particolare della Commissione europea. Inoltre, si auspica anche la revisione dell’art. 17 dell’articolato nel senso di non assegnare alle piattaforme digitali di grandi dimensioni il potere di determinare se un soggetto possa essere qualificato come fornitore di servizi dei media dotato di standard professionali ai fini della rimozione di contenuti sulle piattaforme stesse. Infine, sarebbe necessario rivedere l’attuale art. 21 nella proposta, sulla valutazione delle concentrazioni nel mercato dei media che potrebbero avere un impatto significativo sul pluralismo e sull’indipendenza editoriale, precisando che si tenga conto anche di testate online accanto ai media “tradizionali”.
Quanto alle osservazioni, si può menzionare l’indicazione di modificare il testo della Commissione all’art. 5 nel senso indicato nell’orientamento generale del Consiglio laddove impone un obbligo di motivare adeguatamente in caso di licenziamento dei componenti degli organi direttivi dei fornitori dei media del servizio pubblico.