Il 3 ottobre 2012 la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il disegno di legge A.C. 3428 e abb., in materia di “Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori”.
È interessante segnalare che l’art. 2 del testo approvato – derivante dall’ulteriore A.C. 5282 vertente su identica materia, di iniziativa del deputato Cazzola (Pdl) – demanda all’autorità giudiziaria la risoluzione delle controversie relative a tali rapporti di lavoro, determinando così una sostanziale abdicazione dall’autodichia che tradizionalmente regola i rapporti tra le Camere e i soggetti esterni fornitori di beni e servizi. Dal punto di vista delle fonti del diritto, è parimenti significativo notare che si ritenga (necessario e) sufficiente un intervento legislativo a tal fine, e non invece una modifica dei regolamenti parlamentari (o, eventualmente, una decisione degli organi di amministrazione interna).
Infine, è singolare il rinvio operato dalla fonte legislativa alle deliberazioni degli Uffici dei Presidenza delle due Camere, al fine di definire le modalità per la corresponsione diretta della retribuzione