Nel periodo ottobre 2013 – febbraio 2014 il Consiglio provinciale della Provincia autonoma di Bolzano non ha approvato alcuna legge. La circostanza è imputabile al fatto che in data 27 ottobre si sono svolte le elezioni per il rinnovo dell'organo a cui è seguita solo in data 9 gennaio l'elezione del nuovo Presidente dalla Provincia.
Si segnalano tuttavia i seguenti eventi:
1. Accordo di coalizione per la formazione della Giunta provinciale per la Legislatura 2013-2018 sottoscritto in data 30.12.2013 da Arno Kompatscher, presidente della Giunta Provinciale, Richard Theiner, Obmann SVP e Antonio Frena e Carlo Costa, segretario e vicesegretario PD Alto Adige.
L'accordo delinea la piattaforma programmatica concordata tra i partiti, SVP e PD, che sostengono la nuova Giunta provinciale, dopo il rinnovo del Consiglio avvenuto lo scorso 27 ottobre.
Ai nostri fini pare interessante segnalare i punti programmatici tesi al riconoscimento in favore della Provincia di una più ampia autonomia legislativa e amministrativa. In quest'ottica "lo Statuto di autonomia deve essere adeguato alle nuove esigenze, generate da cambiamenti della società, del quadro politico e dell'ordinamento giuridico (riforma costituzionale)".
A tal fine, entro sei mesi dall'insediamento della Giunta provinciale, è prevista l'approvazione di legge provinciale istitutiva di una Convenzione per la riforma, organo composto sia da rappresentanti delle forze politiche, sia da esponenti delle forze sociali e della società civile. La Convenzione, che dovrà presentare al Consiglio provinciale una proposta di riforma statutaria entro tempi definiti e brevi, dovrà occuparsi dei tre principali aspetti che richiedono un aggiornamento dello Statuto: competenze, governo e convivenza.
In tema di competenze, l'obiettivo che le forze politiche si propongono è quello di renderne più chiara e dettagliata la delimitazione, prevedendo più competenze primarie e meno legislazione concorrente, e di aggiornare lo statuto rispetto ai cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, con particolare riferimento alle nuove competenze acquisite con la clausola di maggior favore (art. 10 legge cost. n. 3/2001).
In tema di governo, la riforma dovrà riguardare sia i rapporti tra la Provincia e gli altri enti territoriali che il sistema di governo provinciale in una prospettiva europea. Ci si propone quindi di procedere ad una ridefinizione del ruolo della Regione e ad una nuova impostazione dei rapporti con i Comuni in applicazione del principio di sussidiarietà. La norma fondamentale dovrà, inoltre, disciplinare la cooperazione transfrontaliera e i rapporti internazionali e con l'Unione europea. L'intervento sul "governo" della Provincia dovrà poi riguardare i rapporti tra Consiglio e Giunta provinciale, la qualità della legislazione e dei processi decisionali e la valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale, anche attraverso la previsione di sistemi di democrazia partecipativa e diretta.
In tema di convivenza, la riforma dovrà mirare al miglioramento delle condizioni della convivenza tra le persone diverse – per cultura, lingua e provenienza – che vivono nel territorio provinciale. Pur riconoscendo che gli istituti che già regolano la tutela delle minoranze e la convivenza tra i gruppi hanno prodotto risultati positivi, si affida alla istituenda Convenzione prima e al Consiglio provinciale poi il compito di verificare l'adeguatezza di alcune disposizioni e l'eventualità di un loro adeguamento alle nuove esigenze della società, fermi restando i principi della tutela delle minoranze e gli obiettivi della convivenza e della mutua comprensione. In particolare si segnala la necessità della messa a punto di disposizioni statutarie che garantiscano, meglio della normativa attualmente in vigore, la rappresentanza proporzionale dei tre gruppi linguistici in Giunta provinciale.
Una specifica attenzione è poi dedicata al rafforzamento dei meccanismi di tutela in favore della popolazione ladina. Particolare attenzione viene posta sulla scuola e cultura ladina, ma anche sulla garanzia della rappresentanza della predetta minoranza negli organismi politici e amministrativi. Pertanto, le richieste già giacenti in Parlamento e nella Commissione dei sei (disegno di legge costituzionale riguardante la modifica dello Statuto di autonomia a tutela dei ladini dell'Alto Adige e il riconoscimento della maturità nelle scuole superiori ladini quale attestato di trilinguismo) dovranno essere portate avanti secondo una tempistica prefissata.
Per i risultati delle elezioni del 27 ottobre 2013 e la nuova composizione del consiglio provinciale vedi il presente link
2) Referendum confermativo sulla legge statutaria provinciale "Partecipazione civica in Alto Adige"
In data 9 febbraio si è svolto il referendum confermativo avente ad oggetto la legge statutaria sulla "Partecipazione civica in Alto Adige", pubblicata a fini notiziali nel bollettino ufficiale della Regione n. 26 del 25.06.2013.
I "no" hanno prevalso nettamente: 65,2% a fronte di un 34,8% di "sì". Ha partecipato alla consultazione soltanto il 26,4% degli aventi diritto al voto. Trattandosi di referendum statutario per il quale non è previsto alcun quorum strutturale la consultazione è valida ed impedisce l'entrata in vigore della legge. In materia referendaria continuerà quindi a trovare applicazione la normativa precedente dettata dalla legge statutaria 18 novembre 2005, n. 11.