CONS. STATO, sez. V, 12.06.2017, n. 2847
Il Collegio ribadisce i più che consolidati principi in materia, secondo cui presupposti per l'adozione di una ordinanza contingibile e urgente sono la sussistenza di un pericolo irreparabile ed imminente per la pubblica incolumità, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento, nonché la provvisorietà e la temporaneità dei suoi effetti e la proporzionalità del provvedimento, non essendo pertanto possibile adottare ordinanze contingibili ed urgenti per fronteggiare situazioni prevedibili e permanenti o quando non vi sia urgenza di provvedere, intesa come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile, a tutela della pubblica incolumità (ex multis Cons. Stato, sez. V, 26 luglio 2016, n. 3369).
Sotto questi profili, le ordinanze impugnate possono essere considerate legittime, pur collocandosi al limite estremo dei requisiti per poter essere considerate tali, tenuto conto della indubbia necessità di provvedere con urgenza alla sicurezza urbana, della situazione di fatto in essere documentata dai numerosi esposti e dei concreti pericoli in vista dell'Evento giubilare (Evento invero - occorre rilevare - non giunto sull'Amministrazione come folgore dal cielo) nella città di Roma, ad un tempo Capitale della Repubblica e centro della Cristianità. Trattasi, cioè, di situazione caratterizzata nel suo complesso da una straordinarietà che, sola, giustifica il predetto giudizio di legittimità dei provvedimenti impugnati e che certamente non potrebbe essere analogamente riconosciuta in altre circostanze.