Archivio rubriche 2021

FONTI DELL'UNIONE EUROPEA E INTERNAZIONALI 2021

 

Corte europea dei diritti dell’uomo (Sezione Prima), sentenza 20 maggio 2021, Caso No. 5312/11, BEG S.p.A. c. Italia

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 20 maggio 2021 afferma la responsabilità dello Stato per violazione dell’articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo per aver dato effetto ad un lodo arbitrale pronunciato con il concorso di un arbitro privo della necessaria indipendenza. Il diritto ad un equo processo non è invocabile unicamente davanti all’autorità giurisdizionale dello Stato, ma anche in giudizi arbitrali, che presuppongono la rinuncia alla giustizia ordinaria. Il fatto che uno degli arbitri avesse rivestito importanti cariche nella società controllante una delle parti dell’arbitrato e l’avesse assistita in un procedimento giudiziario determina la mancanza d’indipendenza e la responsabilità dello Stato per aver dato effetto al lodo arbitrale. 

Titolo completo: La Corte di Giustizia, pronunciandosi sulla conclusione della Convenzione di Istanbul da parte dell’UE, riconosce l’ammissibilità del raggiungimento, prima dell’adozione della decisione di conclusione da parte del Consiglio, di un “comune accordo” degli Stati membri a esserne vincolati

Parere della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 6 ottobre 2021, Convenzione di Istanbul, parere 1/19

La Corte di Giustizia, nel parere adottato sulla conclusione da parte dell’UE della Convenzione relativa alla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ha precisato che i Trattati vietano al Consiglio di subordinare l’adozione della decisione relativa alla conclusione di tale Convenzione al previo accertamento di un “comune accordo” tra gli Stati membri a esserne vincolati, nelle materie rientranti nella loro competenza. Tuttavia, i Trattati non vietano al Consiglio di attendere, prima dell’adozione della decisione di conclusione, il raggiungimento del suddetto “comune accordo” tra gli Stati membri. La Corte ha, inoltre, individuato negli articoli 78 TFUE (politica di asilo e non respingimento), 82, par. 2, 84 TFUE (cooperazione giudiziaria in materia penale) e 336 TFUE (statuto dei funzionari) le basi giuridiche sostanziali della decisione del Consiglio relativa alla conclusione della Convenzione.

Corte di giustizia (Grande Sezione), sentenza 2 febbraio 2021, Causa C-481/19, DB c. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), ECLI:EU:C:2021:84.

La sentenza Consob contribuisce ad arricchire il dialogo tra la Corte di giustizia e la Corte costituzionale italiana, confermando l’importanza dello strumento del rinvio pregiudiziale per la risoluzione di potenziali contrasti tra il diritto dell’Unione e il diritto nazionale. Nella sentenza in esame, la Corte di giustizia ha stabilito che gli articoli 47 e 48 della Carta assicurano il diritto al silenzio delle persone fisiche sottoposte a un procedimento amministrativo per abusi di mercato allorché le dichiarazioni rese da queste possano contribuire a farne emergere la responsabilità per un illecito passibile di sanzioni amministrative aventi carattere afflittivo e/o alla formulazione di un’accusa penale a loro carico. Ciò posto, ha chiarito che le disposizioni di diritto dell’Unione oggetto del rinvio pregiudiziale possono essere interpretate in maniera conforme agli articoli 47 e 48 della Carta, consentendo quindi allo Stato membro di non sanzionare la persona fisica che si avvale del diritto al silenzio nell’ambito del procedimento amministrativo suddetto.

Corte di Cassazione penale (Sezioni Unite), sentenza 18923/2021 

La sentenza n. 18923 del 2021 trae origine da un procedimento penale per illeciti disciplinari, di cui al D. Lgs. 23 febbraio 2006, n. 109, art. 4, comma 1, lett. d), in relazione agli artt. 186, commi 1 e 2 lett. c) e 2 sexies del codice della strada e 337, 582, 576 e 585 c.p., a carico di un magistrato, il quale, messosi alla guida in stato di ebbrezza da assunzione di alcool, aveva usato violenza nei confronti degli agenti della Polizia Municipale che cercavano di accertare l’illecito. Con sentenza n. 130 del 2020, il Consiglio Superiore della Magistratura, nella sua sezione disciplinare, lo aveva condannato alla sanzione della sospensione dalle funzioni per due anni e del trasferimento presso altra sede con obbligo di svolgimento di funzioni solo civili, dopo che la Corte di Cassazione si era pronunciata definitivamente in sede penale, dichiarando, con la sentenza n. 4936/2020, estinti i reati di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni personali aggravate ma, al contempo, rigettando tutti gli altri motivi di ricorso dell’imputato, confermando dunque la ricostruzione dei fatti come operata dal giudice di merito. Il ricorrente agiva dinanzi alla Corte di Cassazione sollevando quindici motivi di impugnazione nei confronti della sentenza disciplinare a suo carico.

LEGGE 15 gennaio 2021, n. 4, Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108ª sessione della Conferenza generale della medesima Organizzazione. (21G00007) (GU Serie Generale n.20 del 26-01-2021).

Con l’articolo 1 della Legge n. 4/2021 il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare la Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro in materia di eliminazione della violenza e delle molestie sui luoghi di lavoro.

Con l’articolo 2 piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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