Titolo completo "Modalità di svolgimento della prestazione lavorativa per il personale della Giunta regionale nell'evolversi della situazione epidemiologica da COVID-19. Individuazione attività indifferibili ai sensi dell'art. 87 del D.L. n. 18/2020 e della direttiva n. 3/2020 del Ministro della Pubblica Amministrazione"
Pubblicata nel Bur n. 82 del 01/06/2020
- Allineamento dell'azione amministrativa regionale alle linee di indirizzo emanate dal Governo in fase di ripresa delle attività lavorative (cd. "Fase 2"), con particolare riguardo alla ricognizione complessiva delle attività da ritenersi indifferibili ai sensi dell'art. 87 del D.L. 18/2020, da svolgere sia nella sede di lavoro sia in modalità agile, con l'obiettivo duplice di garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e la piena migliore operatività dell'articolazione amministrativa della Giunta regionale.
Parole d’interesse: uffici pubblici; lavoro agile; associazioni di categoria
Il Vicepresidente Gianluca Forcolin riferisce quanto segue.
La Giunta regionale, già con la propria precedente deliberazione n. 7/INF del 10 marzo 2020, ha recepito ed adottato misure straordinarie applicabili al personale regionale, in relazione all'emergenza epidemiologica da COVID-19, garantendo da subito al proprio personale diffuse modalità prestazionali in lavoro agile.
Dopo l'adozione della deliberazione in argomento, molteplici sono stati gli interventi normativi che, a livello nazionale, sono stati adottati, con evidenti ricadute, dirette e indirette, sulle attività delle pubbliche amministrazioni. Tra questi, per quanto qui più direttamente interessati, il principale è l'art. 87 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 (cd. Cura Italia), convertito nella Legge n. 27/2020, che introduce misure straordinarie, tra l'altro, in materia di lavoro agile.
L'Amministrazione regionale ha prontamente dettato Linee Guida a tutto il personale della Giunta regionale con la nota prot. n. 125676 del 18 marzo 2020 a firma del Direttore della Direzione Organizzazione e Personale.
Al riguardo è stato altresì sottoscritto un Protocollo condiviso tra Amministrazione regionale, Organizzazioni Sindacali rappresentative e RSU di applicazione delle disposizioni del citato art. 87 del D.L. n. 18/2020 nonché di quelle, di sostanziale analogo tenore, dell'art. 1, comma 2, lettera s) del successivo D.L. n. 19/2020.
In data 1° aprile è stata emanata dalla Ministra per la Pubblica Amministrazione la circolare esplicativa n. 2/2020, avente ad oggetto le medesime tematiche.
Ad oggi, oltre a n. 69 unità già in sperimentazione e n. 32 in telelavoro, che hanno continuato a svolgere la propria prestazione lavorativa con questa modalità sulla base dei progetti/accordi sottoscritti estendendola ad ulteriori giornate settimanali, risultano essere state attivate in fase emergenziale n. 2.091 nuove postazioni di lavoro agile temporaneo, per un totale complessivo di n. 2.192 unità. Il dato peraltro aumenta quotidianamente per effetto delle recenti assunzioni e di nuove richieste da parte di dipendenti finora assenti a vario titolo.
La percentuale del personale regionale con modalità di prestazione agile ha quindi superato l'80 per cento, con articolazione settimanale diversa (da 5 giorni su 5, a giorno singolo settimanale).
Successivamente, con DPCM 26 aprile 2020, il Governo ha adottato ulteriori disposizioni miranti a regolamentare l'avvio della cosiddetta "Fase 2" di gestione dell'emergenza epidemiologica in atto, finalizzata ad una progressiva riapertura delle attività produttive, industriali e commerciali.
La Direttiva n. 3/2020 del 4 maggio 2020, emanata dalla Ministra per la Pubblica Amministrazione, individua ulteriori linee di indirizzo per i datori di lavoro pubblici per lo svolgimento della prestazione lavorativa nell'evolversi della situazione epidemiologica, fermo restando che le misure finora adottate non hanno mai previsto la sospensione dell'erogazione dei servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, pur essendo finalizzate a ridurre la presenza dei dipendenti negli uffici e ad evitare il loro spostamento.
Il lavoro agile, infatti, come chiarito anche nelle direttive della Ministra della Pubblica Amministrazione, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica in essere, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione, continuerà a costituire la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.
Dunque, nello scenario attuale, la disciplina normativa applicabile alle pubbliche amministrazioni continua a rimanere quella contenuta nell'articolo 87 che, tuttavia, deve essere letta alla luce delle misure di ripresa della fase due introdotte dal DPCM 26 aprile 2020 che ha ampliato il novero delle attività economiche non più soggette a sospensione. In quest'ottica, le pubbliche amministrazioni continuano a garantire l'attività amministrativa ed a tal fine possono rivedere le attività indifferibili, ampliando il novero di quelle individuate in prima battuta e quelle da rendere in presenza, anche per assicurare il necessario supporto all'immediata ripresa delle attività produttive, industriali e commerciali secondo quanto disposto dalla citata Direttiva n. 3/2020 della Ministra della Pubblica Amministrazione.
Risulta quindi necessario procedere ad una ricognizione complessiva delle attività da ritenersi indifferibili ai sensi dell'art. 87 del D.L. 18/2020, demandando a ciascuna Area e/o Struttura apicale equivalente - per il tramite delle articolazioni organizzative dirigenziali di competenza - l'individuazione delle stesse, con l'obiettivo duplice di garantire da un lato la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dall'altro lato garantire la piena migliore operatività dell'articolazione amministrativa della Giunta regionale.
Sotto tale profilo il Comitato dei direttori di Area di cui all'art. 16 della LR n. 54/2012, riunitosi in data 6 maggio 2020, ha convenuto di attivare una ricognizione complessiva delle attività indifferibili, richiesta a tutte le strutture apicali dell'amministrazione con nota prot. n. 181015 del 6 maggio 20202 a firma del Direttore dell'Area Programmazione e Sviluppo Strategico.
Le risultanze dell'avvenuta individuazione delle attività indifferibili sono state trasmesse con nota prot. n. 190836 del 13 maggio 2020 dal Direttore Area Programmazione e Sviluppo Strategico alla Direzione Organizzazione e Personale, agli atti della Direzione medesima.
L'avvenuta individuazione delle attività indifferibili è incentrata principalmente sui procedimenti di competenza che assumono direttamente od indirettamente risvolti posti a supporto dell'utenza e del tessuto economico-produttivo atti a favorire ed assecondare ogni possibile sostegno nell'attuale difficile contesto. In tale ambito occorre individuare anche i procedimenti per i quali è prevista la formazione del silenzio assenso e per i quali, quindi, si devono mantenere gli ordinari tempi di conclusione con riferimento, in primo luogo, alle varie forme di Dia e Scia.
Va rimarcato come alcune strutture regionali, quali l'Area Sanità e Sociale, la Protezione Civile regionale, sono state fin da subito direttamente ed intensamente impegnate nella diretta gestione dell'emergenza in essere.
Individuate le attività indifferibili, sarà compito di ciascun direttore valutare le attività da prestare in presenza e comunque a garanzia del contingente minimo di presidio di ciascun Ufficio. Resta fermo che le attività possono essere svolte sia nella sede di lavoro - anche solo per alcune giornate, nei casi in cui il dipendente faccia parte del contingente minimo posto a presidio dell'ufficio - sia con modalità agile.
Sotto tale profilo si rappresenta che in data 12 maggio 2020 è stato sottoscritto con le OOSS il protocollo condiviso per la disciplina della ripresa progressiva dell'attività lavorativa in presenza nelle strutture della Giunta regionale ("Fase 2"), che fissa regole condivise a tutela della salute dei dipendenti regionali, con la modalità agile che resta l'ordinaria prestazione lavorativa, contemperata con l'esigenza di massima operatività delle strutture regionali, in questa fase di estrema necessità per il sistema economico e produttivo, così pesantemente colpito dagli effetti del prolungato lockdown.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visto il D.L. n. 18/2020, convertito nella Legge n. 27/2020, art. 87
Visto il D.L. n. 19/2020, art. 1, comma 2, lettera s)
Vista la Circolare n. 2/2020 della Ministra per la Pubblica Amministrazione
Vista la Direttiva n. 3/2020 della Ministra per la Pubblica Amministrazione Visto il DPCM 26 aprile 2020
Vista la L.R. n. 54/2012
Vista la DGR n. 7/INF del 10 marzo 2020
Vista la documentazione agli atti
delibera
- Di dare atto dell'avvenuta individuazione da parte dei direttori di ciascuna Area e/o Struttura apicale equivalente - anche per il tramite delle articolazioni organizzative dirigenziali di competenza - delle attività indifferibili afferenti alle attività ed ai procedimenti di competenza - agli atti della Direzione Organizzazione e Personale - tenuto conto della necessità di garantire il puntuale supporto al tessuto socio economico così pesantemente colpito dagli effetti del lockdown, attivando ogni possibile iniziativa atta a favorire, stimolare, accompagnare la ripresa delle attività economiche, produttive, commerciali e l'assistenza alle categorie sociali più duramente colpite, nell'ambito delle competenze istituzionali a ciascuna struttura attribuite, demandando in capo ai direttori medesimi la eventuale futura ulteriore rimodulazione delle attività indifferibili in ragione dell'evoluzione dell'emergenza e di tutte le possibili nuove prioritarie esigenze delle Aree di competenza; (misure organizzative) (uffici pubblici)
- Di demandare altresì ai direttori di Area e di Direzione ogni conseguente adeguamento relativamente alle modalità organizzative e all'articolazione delle prestazioni lavorative del personale assegnato, ivi inclusa l'individuazione delle attività da esercitare in presenza presso gli uffici regionali, valutata anche la necessità di assicurare un contingente minimo a presidio di ciascun ufficio alla luce della progressiva espansione delle attività indifferibili conseguenti al consolidamento della cd "Fase 2", fermo restando che la modalità in lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa; (misure organizzative) (uffici pubblici) (lavoro agile)
- Di disporre che, circa le concrete modalità organizzative e l'articolazione delle prestazioni lavorative di cui al punto precedente, trova applicazione per il personale della Giunta regionale il "Protocollo condiviso per la disciplina dell'attività lavorativa in presenza nelle strutture della Giunta regionale ("Fase 2")" sottoscritto in data 12 maggio 2020 con le organizzazioni sindacali; (associazioni di categoria) (misure organizzative) (uffici pubblici)
- Di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale.