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"Codificazione" dei precedenti o valorizzazione della Camera? I presupposti dell'ipotesi di riforma del regolamento della Camera e alcune possibili integrazioni

di Nicola Lupo

SOMMARIO: 1. L’immobilismo dei regolamenti parlamentari nelle “legislature del maggioritario”: le sue cause … - 2. … ed effetti. - 3. L’attenzione ai regolamenti parlamentari nel rapporto del gruppo di lavoro del Quirinale e i cenni presenti nella relazione della Commissione governativa per le riforme costituzionali. - 4. Il testo elaborato in seno alla Giunta per il regolamento della Camera e la sua costruzione per stratificazioni successive. - 5. Le integrazioni necessarie, o comunque opportune, in attesa della riforma del bicameralismo.

Democrazia partecipativa e pubblicità dei lavori nelle proposte di riforma del regolamento della Camera

di Piero Gambale

SOMMARIO: 1. Due premesse: democrazia partecipativa e nuove tecnologie di comunicazione: verso una dimensione sempre più sinergica e inclusiva? – 1.1. Il rafforzamento degli istituti di democrazia partecipativa come elemento trasversale nel dibattito sulle riforme istituzionali in Italia. - 2. Le proposte di riforma delle procedure d’esame degli istituti di democrazia partecipativa nel Regolamento della Camera: la prima fase: la preliminare “presa in considerazione” degli atti di iniziativa legislativa e delle petizioni; la (possibile) seconda fase: referente o (auspicabile) seguito alla dichiarazione di mancata “presa in considerazione”. - 3. Cenni sulla pubblicità dei lavori (e delle sedute) del Parlamento e delle Commissioni e le nuove tecnologie nelle proposte di riforma del Regolamento della Camera.

I gruppi di opposizione nel metodo e nel merito della proposta di modifica del regolamento della Camera

di Giovanna Perniciaro

SOMMARIO: 1. Una legislatura “in movimento”. - 2. Le connessioni con le scelte in materia elettorale. - 3. Iter e metodo di riforma. - 4. I contenuti della proposta: analisi e qualche spunto propositivo.

Il ripensamento del Comitato per la legislazione: non un organo rinnovato, ma un organo diverso

di Giovanni Piccirilli

SOMMARIO: 1. Introduzione: ripensare il Comitato per la legislazione in sede di riscrittura delle regole tra esigenze di “manutenzione” regolamentare e volontà di innovazione. - 2. Le (radicali) modifiche alla composizione del Comitato. - 3. Le competenze (davvero) nuove del Comitato e le loro criticità. - 4. Conclusioni: dalle ipotesi di riforma emerge non un Comitato “rinnovato”, ma un organo diverso e, probabilmente, meno incisivo.

La revisione del regolamento della Camera: un timido tentativo di ripensare gli strumenti di indirizzo e controllo

di Elena Griglio

SOMMARIO: 1. Introduzione. La riforma del regolamento della Camera, un tentativo di revitalizzare le funzioni "non legislative" contraddistinto da un cauto riformismo. - 2. Il potenziamento degli strumenti conoscitivi. - 3. La disciplina del ruolo delle Commissioni nel monitoraggio delle politiche pubbliche. - 4. La razionalizzazione delle procedure e degli strumenti ispettivi. - 5. La procedimentalizzazione dei poteri della Camera rispetto alle nomine governative e alle procedure elettorali funzionali alla formazione di organi collegiali. - 6. La razionalizzazione delle procedure per la votazione degli atti di indirizzo in Assemblea e in Commissione. - 7. Conclusioni. L’esigenza di “invertire la rotta”, partendo dall’attualizzazione del controllo di finanza pubblica come terreno su cui sperimentare un nuovo approccio alle funzioni non legislative.

La riforma del procedimento legislativo. Principio di "sincerità" e modello accusatorio di deliberazione politica

di Renato Ibrido

SOMMARIO: 1. La ricerca di nuove regole sul procedimento legislativo. - 2. L’ipotesi di riforma del Regolamento della Camera dei deputati. - 3. I canali di comunicazione fra Parlamento e società. - 4. La sottoposizione degli attori politici ed istituzionali ad una rete di vincoli di lealtà e fair play (c.d. principio di sincerità). - 5. Garanzia della decisione e modello accusatorio di deliberazione politica. - 6. Il rapporto Aula-Commissione. - 7. Posizione del Presidente della Camera, effettività del Regolamento e interpretazione del diritto parlamentare. - 8. Verso una conclusione.

Le procedure di raccordo con l'Unione europea: un bilancio in attivo, ma con qualche occasione persa

di Luca Bartolucci e Cristina Fasone

SOMMARIO: 1. Introduzione. I rapporti della Camera dei deputati con l’Unione europea dopo il Trattato di Lisbona: i rinvii della legge n. 234/2012 ai regolamenti parlamentari. - 2. Il necessario superamento delle procedure sperimentali anche attraverso una loro codificazione nel Regolamento. - 3. Le “novità” presenti e quelle mancanti nell’ipotesi di riforma del Regolamento. - 3.1 La trasmissione e l’esame dei documenti e delle proposte legislative europee e la lenta evoluzione del rapporto tra Parlamento e Governo. - 3.1.1. Gli atti di programmazione. - 3.1.2. La riserva di esame parlamentare. - 3.1.3. La consultazione delle Assemblee legislative regionali. - 3.2. Il controllo del principio di sussidiarietà e il (discutibile) “monopolio” in materia della XIV Commissione. - 3.3. Le audizioni in commissione. – 3.4. Le procedure “ignorate” perché “straordinarie e non fisiologiche” e il necessario (ma assente) raccordo con il Senato. – 3.5. Il “contributo attivo” dei Parlamenti nazionali al buon funzionamento dell’Unione e la mancata valorizzazione del c.d. “dialogo politico”. – 3.6. L’ingresso della legge di delegazione europea nel Regolamento della Camera e la “sessione europea”. – 4. Conclusioni. Una riforma poco coraggiosa sul fronte della partecipazione della Camera ai processi decisionali europei.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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