Numeri speciali

Cartella Speciale - Tosi ricerca 2019 (2/2019)

Seminario di studi e ricerche parlamentari «Silvano Tosi»
Ricerca 2019: «Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione»

Documenti

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Introduzione

a cura di Paolo Caretti, Massimo Morisi e Giovanni Tarli Barbieri

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Italia

di Alessandro Giai, Andrea Fontana, Valentjna Juric, Jacopo Mazzuri e Marco Rhao

 

SOMMARIO: 1. L’evoluzione storica del mandato imperativo, dal Medioevo allo Statuto albertino. - 1.1. La genesi storica del mandato nell’esperienza dei parlamenti medievali - 1.1.2. (Segue). Il vincolo di mandato nei Parlamenti medievali in Italia. - 1.1.3. (Segue). La transizione della rappresentanza dall’età medievale a quella moderna attraverso l’epoca dell’assolutismo. - 1.2. L’istituto del mandato nell’esperienza parlamentare inglese. - 1.3. Il divieto di vincolo di mandato in Francia, la Rivoluzione e la consacrazione del principio. - 1.4. L’accoglimento del principio nel diritto
italiano dallo Statuto Albertino alla Costituzione. - 2. La genesi del divieto ex art. 67 Cost. nel periodo costituente e brevi note sulle vicende della norma nei principali tentativi di riforma della Carta. - 2.1. Il dibattito in Assemblea Costituente. - 2.2. Art. 67 Cost. e “grandi riforme” costituzionali (cenni). - 3. Il divieto di mandato imperativo una regola ancora attuale? Lo sviluppo dell’art. 67 tra vita parlamentare e disciplina dei partiti politici. - 3.1. Il rapporto tra parlamentare e gruppo politico. - 3.1.2. Gli statuti dei gruppi parlamentari. - 3.1.3. Transfughismo parlamentare e divieto di mandato imperativo. - 3.2. Il rapporto tra parlamentare e partito politico di appartenenza. - 3.2.1. Le dimissioni in bianco 3.2.2 Considerazioni generali sul partito politico. - 3.2.3. Le primarie. - 4. Autonomia ed accountability del parlamentare, un fragile equilibrio a settant’anni dalla Costituente. Analisi del case study M5S. - 5. Considerazioni conclusive.

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Portogallo

di Elia Aureli, Alessandro Cerulli Irelli, Alberto Di Chiara, Lorenzo Marilotti e Giulio Profeta

 

SOMMARIO: 1. Ragioni storiche dell'esigenza, per i partiti portoghesi, di creare la sanzione ex art. 160 della Costituzione. - 1.1. Introduzione: ragioni storiche dell'art. 160. - 1.2. La Costituzione del 1911. Debolezza dei partiti e frammentarietà politica e istituzionale. - 1.3. La fase dello Stato Nuovo. - 1.3.1 Il colpo di stato: risposta militare alla crisi. - 1.3.2 La Costituzione del 1933 e la definizione di un «Estado sem partidos». - 1.4. Le novità agli albori della Seconda Repubblica. - 1.4.1 La rivoluzione ed il regime costituzionale transitorio: il ritorno dei partiti. - 1.4.2 Il delicato rapporto tra MFA e partiti nella fase costituente. - 1.4.3. L'art. 163 della Costituzione: un equilibrio tra potere civile e militare. - 2. Tra libertà e imperatività di mandato nella Costituzione portoghese. - 2.1. Il contesto di riferimento. - 2.2. I lavori in Assemblea costituente e l’approvazione della Costituzione portoghese del 1976. - 2.3. L’interpretazione dell’articolo 160, in particolar modo con riguardo all’alinea c). - 2.4. Considerazioni interlocutorie. - 3. L’attuazione della Costituzione portoghese: i rapporti tra partiti, eletti ed elettori nella legilsazione elettorale, in quella sui partiti e nel regolamento parlamentare. 3.1. Teoria della rappresentanza nell’ordinamento portoghese. La Costituzione. - 3.2. La centralità dei partiti nella legge elettorale. - 3.3. La legge sui partiti e la necessità di prevedere un’organizzazione interna ispirata ai principi di democraticità. - 3.4. I deputati e i gruppi parlamentari nel regolamento dell’Assemblea della Repubblica. - 3.5. Un ordinamento coerente. - 4. Mandato parlamentare e partiti politici nell’esperienza costituzionale portoghese. - 4.1. I partiti politici nel sistema istituzionale portoghese. - 4.2. L’incerta qualificazione del mandato parlamentare tra partito politico e libertà dell’eletto. - 4.3. La democrazia interna ai partiti nell’esperienza costituzionale portoghese. - 4.4. La natura partitica del mandato parlamentare portoghese. Brevi riflessioni sulla sua (im)possibile introduzione nell’ordinamento italiano. - 5. Spunti alla luce del contratto di governo lega-m5s. La clausola anti-defezione portoghese e il divieto di mandato imperativo italiano: istituti compatibili o antinomici? - 5.1. Transfughismo parlamentare e forme di vincolo di mandato. - 5.2. Rappresentanza politica e mandato parlamentare nello Stato liberale e nello Stato democratico-pluralista. - 5.3. Articolo 160 e divieto di mandato imperativo: coerenza o antinomia? Un falso problema. - 5.4. Il libero mandato parlamentare e l’assenza di regole costituzionali sulla vita interna dei partiti politici: un architrave del sistema politico-rappresentativo italiano. - 5.5. Differenze nell’assetto partitico portoghese ed italiano e riflessi sul mandato parlamentare. - Conclusioni.

 

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Spagna

di Stefano Bargiacchi, Francesca Beccarini, Oscar Calavita, Chiara Cerbone Adolfo Russo

 

SOMMARIO: 1. Il sistema politico-rappresentativo spagnolo dalle origini alla Costituzione del 1978. - 1.1 Introduzione. - 1.2 Le Origini della rappresentanza: il mandato imperativo tra teoria democratica e teoria liberale. - 1.3 Dal divieto dei partiti politici nel regome franchista alla conquista del pluralismo politico nella nuova democrazia spagnola. - 1.4 Il divieto di vincolo di mandato nell’ordinamento spagnolo ai sensi dell’art. 67.2 CE. - 1.5 I Partiti politici nella Costituzione spagnola: art. 6. - 1.6 Rappresentanza politica, divieto di mandato imperativo e diritto di partecipazione politica: la previsione normativa dell’articolo 67 e 23 CE. - 2. Il divieto di mandato imperativo nella giurisprudenza costituzionale spagnola. - 2.1 Premessa. Ambito applicativo della giurisprudenza costituzionale spagnola. - 2.2 I primi interventi degli anni Ottanta. - 2.3 La sentenza n° 123/2017. - 3. Il divieto di mandato imperativo fra il ruolo dei partiti e il principio di rappresentanza. - 3.1 La peculiare posizione dei partiti politici nella Costituzione spagnola. - 3.2 Il concetto di rappresentanza politica come fondamento del divieto di mandato imperativo. - 3.3 Prime conclusioni, il divieto di mandato imperativo come istituto “resistente” a compressioni. - 4. Il circuito della rappresentanza: il rapporto partito/gruppo/eletto nell’ordinamento spagnolo. - 4.1.1. Introduzione. - 4.1.2. La relazione partito/gruppo: un rapporto di forte compenetrazione. - 4.1.3. Il parlamentare all’interno del gruppo: i regolamenti parlamentari e le norme interne dei gruppi. - 4.1.3.1. La costituzione dei gruppi in seno alle Cortes. – 4.1.3.2. La vita all’interno del gruppo: il Portavoz. - 4.2. Il ruolo del sistema elettorale nel circuito della rappresentanza. - 4.2.1. Introduzione. - 4.2.2. Brevi cenni sul quadro generale del sistema elettorale spagnolo. - 4.2.3. Il parlamentare e la legge elettorale: le candidature. - 4.3. Prime riflessioni riassuntive - 5. La proiezione del divieto di vincolo di mandato nelle Comunidades Autonomas spagnole. - 5.1. Premessa. - 5.1.2. El Estato autonómico español: brevi cenni introduttivi. - 5.1.3. La realtà dei Parlamenti autonomici. - 5.1.3.1. (segue) Il sistema elettorale. - 5.2. La democrazia rappresentativa nelle Comunidades Autonómas: lo status di parlamentare autonómico e la proiezione della prohíbicion de mandato imperativo negli Statuti autonómici. - 5.3. L’organizzazione della rappresentanza politica nei Parlamenti autonómici. - 5.3.1. Il riconoscimento giuridico del rapporto fra partito politico e gruppi parlamentari nei Regolamenti assembleari autonómici. - 5.3.1.2. (segue) Un elemento incidentale: il transfuguismo nella dimensione territoriale autonómica. - 5.3.2. Le misure anti-transfuguismo: il rapporto tra gruppo parlamentare e parlamentare. - 5.3.2.2. (segue) Sanzioni e soluzioni al transfuguismo. - 5.3.2.3. L’eventuale soluzione politica: l’Acuerdo sobre un código de conducta política en relación con el transfuguismo en las Corporaciones Locales. - 5.4. Il particolare ruolo che assume il divieto di vincolo di mandato per i senatori designati dalle Comunidades Autonómas. - 5.4.1. Riflessioni sul caso valenciano (STC 123/2017) e la provocatoria previsione d’introduzione del vínculo de mandato per i senatori designati. - Conclusioni: one size does not fit all, il mandato imperativo tra Stato e Comunità autonome.

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Stati Uniti d'America

di Giovanni Aversente, Andrea Catani, Antonio Celella, Antonio Folchetti e Valentina Fredianelli

 

SOMMARIO: 1. Gli Stati Uniti: un modello atipico di democrazia rappresentativa. - 1.1. Recall, initiative, referendum: la ratio politica. -1.2. Il mandato a livello federale: prospettive e criticità. - 2. L’evoluzione degli strumenti di democrazia diretta e del mandato parlmentare negli Stati Uniti d’America. - 2.1. Introduzione. - 2.2. Le origini degli strumenti di democrazia diretta: dalle town-meetings agli Articles of Confederation. - 2.2.1. Il referendum e l’iniziativa popolare. - 2.2.2. L’istituto del recall. - 2.3. La scelta dei Framers americani nella Costituzione federale del 1787. - 2.4. Il periodo di “inarrestabile democratizzazione” e il Movimento Progressive. - 3. Il recall negli Stati Uniti: analisi comparativa degli ordinamenti. - 3.1. Il recall: una “spada di Damocle”. - 3.2. Il recall degli state officials negli ordinamenti statunitensi. - 3.3. Il procedimento di recall. - 3.3.1. I grounds. - 3.3.2. La petition: numero di firme e limiti temporali. - 3.3.3. Il recall ballot. - 3.4. Considerazioni conclusive. - 4. Courts & recall: argini e margini. 4.1. La rimozione dalla carica del soggetto eletto. Recap: nelle puntate precedenti. - 4.2. To recall or not to recall? Lo sviluppo dell’istituto. - 4.3. Ambito di attivazione del recall: how high can it go? - 4.4. I motivi di addebito posti alla base della richiesta di revoca, a.k.a. i grounds of recall. - 4.4.1. Malfeasance, misfeasance et al. Il recall a motivi tassativi. - 4.4.2. People have the power. Il caso dello Stato di Washington. - 4.5. P.Q.M. - 5. La revoca del mandato nell’esperienza giuridica anglo-sassone: dal case study californiano al Westminster Recall of MPs Act. - 5.1. Il contesto giuridico-culturale californiano. - 5.2. California Gubernatorial Recall-Elections 2003. - 5.2.1. I precedenti. - 5.2.2. La campagna di revoca: clima politico ed argomentazioni. - 5.2.3. La petizione. - 5.2.4. I risultati della consultazione referendaria e l’elezione del Governatore Arnold Schwarzenegger. - 5.3. Recall of MPs Act: Westminster approva. - 6. Considerazioni conclusive.

Il divieto di mandato imperativo: un principio in discussione - Unione europea

di Lidia Bonifati, Maria Chiara Cazzuffi, Sebastiano Corso, Alice Perini e Luigi Rignanese

 

SOMMARIO: 1. Il Parlamento Europeo: dagli Stati ai popoli? - 1.1. La nascita del Parlamento Europeo: una prospettiva storicopolitica. 1.1.1 Le origini: l’Assemblea comune, il fallimento della CED, i Trattati di Roma. - 1.1.2. Una prima svolta: il Trattato di Lussemburgo, le elezioni dirette, l’Atto Unico Europeo. - 1.1.3. Il Parlamento dell’Unione: da Maastricht a Lisbona. - 1.2. Il modello rappresentativo europeo: un deficit democratico? 1.2.1. Il punto di vista di Francisco Balaguer Callejón. - 1.2.2. Il punto di vista di Dieter Grimm. - 1.2.3. Il punto di vista di Gianfranco Pasquino. - 1.3. Il rapporto tra Parlamento Europeo e parlamenti nazionali. - 1.3.1. I poteri “europei” dei parlamenti nazionali. - 1.3.2. I poteri “costituzionali” dei parlamenti nazionali. - 1.3.3. I poteri “ordinari” dei parlamenti nazionali. - 2. Indipendenza di mandato e Unione Europea: le fonti. - 2.1. Il divieto di mandato imperativo nei Trattati istitutivi. - 2.2. Parlamento Europeo e indipendenza di mandato: uno sguardo al Regolamento interno. - 2.3. I partiti politici europei e il mandato parlamentare. - 2.4. Conclusioni. - 3. La giurisprudenza nazionale ed europea. Il principio democratico e il principio dell’equilibrio istituzionale. - 3.1. Introduzione. - 3.2. La giurisprudenza del Tribunale costituzionale federale tedesco: il principio democratico e il ruolo del Parlamento Europeo. - 3.2.1. Le sentenze del 1952 e del 1979: la soglia di sbarramento per le elezioni nazionali e per le elezioni europee. - 3.2.2. Le sentenze Solange I, Solange II, Maastricht-Urteil e Lissabon-Urteil. - 3.2.3. Le sentenze del 2011 e del 2014: il revirement del Bundesverfassungsgericht. - 3.3. Uno sguardo alla sentenza 239/2018 della Corte costituzionale italiana. - 3.4. La giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea. - 3.4.1. La prospettiva della Corte di giustizia: il principio dell’equilibrio istituzionale e l’avallo della Corte europea dei diritti dell’uomo. - 3.4.2. La prospettiva del Tribunale dell’Unione Europea: il principio istituzionale e la ratio dell’affinità politica come elemento imprescindibile dei gruppi parlamentari. - 3.5. Conclusioni. - 4. Verso una procedura elettorale uniforme europea. - 4.1. Introduzione. - 4.2. Dal sistema di delegazione alle prime elezioni dirette del Parlamento Europeo. - 4.2.1. Dall’Atto del 1976 al Trattato di Lisbona: tentativi di adozione di una procedura elettorale uniforme europea. - 4.2.2. I recenti interventi di «armonizzazione». - 4.3. Le elezioni europee 2019: il fattore Brexit. - 4.4. Conclusioni. - 5. Accountable to whom? La rappresentanza nel Parlamento Europeo. - 5.1. Introduzione. - 5.2. La rappresentanza nella governance multilivello europea. - 5.3. I partiti europei. - 5.4. I gruppi politici. - 5.5. Voting behaviours dei MEPs. - 5.6. Coesione all’interno dei gruppi politici: l’Agreement Index. - 5.7. Conclusioni. - 6. Conclusioni.

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Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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