Sent. TAR CALABRIA, Catanzaro, sez. I, 8.2.2012, n. 155
L'art. 54, comma 2°, del d. lg. 18 agosto 2000 n. 267 attribuisce al sindaco il potere di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti "al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini", in assenza di indicazioni circa le modalità di esercizio del potere, a fronte di situazioni eccezionali di necessità e di urgenza.
Tale potere non può, comunque, mai trasmodare in una violazione del principio di legalità e va ancorato ad una serie di principi che devono guidarne l'utilizzo, quali appunto la necessità e l'urgenza, la durata limitata nel tempo, la motivazione, ovvero la insussistenza di altri poteri per risolvere la questione: in sostanza, esso presuppone un'oggettiva situazione di effettivo e concreto pericolo per l'incolumità pubblica, non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva (ex plurimis: Cons. St., ad. plen., 30.7.2007, n. 10; sez. V, 28.5.2007, n. 2109; sez. II, 24.10.2007, n. 2210; che precisa, proprio che tali provvedimenti sono consentiti anche quando vi è una apposita disciplina che regoli in via ordinaria determinate situazioni, laddove la necessità di provvedere con efficacia ed immediatezza alla tutela del bene risulti tanto urgente da non consentirne il tempestivo utilizzo).
In sintesi, il requisito della contingibilità attiene all'urgente necessità di provvedere con efficacia ed immediatezza in ordine a situazioni eccezionali di pericolo attuale ed imminente per l'incolumità pubblica ed impone al sindaco di dare adeguata contezza delle ragioni che lo hanno spinto ad usare lo strumento extra ordinem, la cui ratio non consiste tanto nell'imprevedibilità dell'evento, quanto nella effettiva impossibilità di utilizzare tempestivamente i rimedi ordinari previsti dall'ordinamento (ex plurimis: Cons. Stato sez. IV 13.12. 1999 n. 1844).