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Rubriche

Tra le novità relative alla Provincia di Bolzano nel periodo novembre 2016-marzo 2017 si segnala:

Legge provinciale 27 gennaio 2017, n. 1
Modifiche della legge provinciale 17 dicembre 2015, n. 16, "Disposizioni sugli appalti pubblici"

La legge provinciale che si segnala è esemplificativa delle difficoltà che Regioni e Province autonome incontrano nel ritagliarsi un ruolo nella fase discendente di recepimento del diritto dell’Unione europea.
Con la legge prov. n. 16/2015 la Provincia di Bolzano ha provveduto a recepire la direttiva 2014/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sulla modernizzazione degli appalti pubblici. Solo successivamente è intervenuto il legislatore statale, con il d.lgs. n. 15/2016, che ha dato attuazione alle direttive europee sugli appalti e riformato il quadro giuridico statale dei contratti pubblici. L’art. 1, co. 6, della relativa legge delega n. 11/2016 ha previsto che “l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE è disciplinata dalle Regioni a statuto speciale e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto dei principi e criteri direttivi desumibili dalle disposizioni della presente legge che costituiscono norme fondamentali di riforma economico-sociale”.

Nel sito del Dipartimento per i rapporti con il Parlamento è disponibile un quadro dei  provvedimenti legislativi approvati dalle Camere durante la XVII legislatura.

Sono in tutto 434 i provvedimenti approvati dal Parlamento nel corso della XVII Legislatura. Di questi, si contano 34 tra DEF e provvedimenti monocamerali, mentre sono 400 le leggi in senso proprio.

Prevalgono i testi promossi dai quattro Governi che si sono succeduti in questi cinque anni (Monti fino al 28 aprile 2013, Letta fino al 22 febbraio 2014, Renzi fino al 12 dicembre 2016, Gentiloni ancora in carica), con l'approvazione di 301 progetti di legge, mentre 97 sono i disegni di legge di origine parlamentare approvati e solo 2 quelli di iniziativa popolare.

  Link al testo integrale 

Nello stesso sito sono disponibili il consueto elenco dei provvedimenti deliberati dal consiglio dei ministri , degli atti normativi da sottoporre a parere delle Camere  e delle nomine .

Parere della Corte di Giustizia (Grande sezione) del 26 luglio 2017, ai sensi dell’articolo 218, par. 11, TFUE, sulla richiesta presentata il 30 gennaio 2015 dal Parlamento europeo, ECLI:EU:C:2017:592

Nel parere del 26 luglio 2017, la Grande sezione della Corte di giustizia si è pronunciata in senso negativo circa la compatibilità con la Carta dei diritti fondamentali del progetto di accordo tra l’Unione europea e il Canada sul trasferimento dei dati del codice di prenotazione dei passeggeri aerei. Per giungere a tale conclusione, la Corte ha chiarito quali sono le tutele minime apprestate dalla Carta, e in particolare dai suoi artt. 7 e 8, rispetto alle interferenze nella vita privata e familiare e nella tutela dei dati personali derivanti dal trasferimento e dal successivo trattamento di dati personali dei passeggeri di vettori aerei per finalità di prevenzione del terrorismo e di altri gravi reati verso un paese terzo. Inoltre, la Corte ha precisato quale sia la corretta base giuridica degli accordi PNR nei Trattati.

Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 14 novembre 2017, Lounes, ECLI:EU:C:2017:862Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 14 novembre 2017, Lounes, ECLI:EU:C:2017:862

Nella sentenza che si segnala, la Grande Sezione della Corte di giustizia ha ritenuto che il cittadino dell’Unione che ha esercitato la sua libertà di circolazione e soggiorno e ha acquisito, oltre alla cittadinanza dello Stato membro di origine, anche quella dello Stato membro ospitante ove si è stabilito e integrato, può avvalersi dei diritti connessi allo status di cittadino dell’Unione, in particolare a quelli previsti dall’art. 21, par. 1 TFUE, anche nei confronti di uno di tali due Stati membri. Nel caso di specie, infatti, la Corte ha affermato che i diritti riconosciuti da tale disposizione ai cittadini degli Stati membri includono quello di condurre una normale vita familiare nello Stato membro ospitante, beneficiando della vicinanza dei loro familiari e che pertanto, deve essere riconosciuto un diritto di soggiorno derivato in favore del familiare, cittadino di Paese terzo, del cittadino dell’Unione.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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