Fonti dell'Unione europea

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Da qualche tempo, spunti alla innovazione delle regole e delle procedure della Camera dei deputati giungono dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, organo interno all’Ufficio di Presidenza, previsto dall’art. 3 del Regolamento dei Servizi e del Personale appunto per la formulazione di «indirizzi generali» l’esercizio della «vigilanza sull’attività di documentazione svolta dai Servizi ed Uffici della Camera».

Lo scorso 30 aprile – su iniziativa del deputato Maniero – è stata presentata una proposta di modifica del Regolamento della Camera finalizzata a disciplinare le procedure di dialogo (c.d. Banking Dialogue) con i due organi di vertice dell’Unione bancaria: la Banca centrale europea (BCE) ed il Single Resolution Board (SRB).
Attraverso i Regolamenti istitutivi della Banking Union (Reg. 1024/2013 e 806/2014), l’UE ha riconosciuto ai Parlamenti nazionali una serie di strumenti procedurali finalizzati a consentire un controllo sull’operato di queste autorità (si perdoni il rinvio a R. IBRIDO, L’Unione bancaria europea. Profili costituzionali, Torino, Giappichelli, 2017, spec. 221 ss.). In particolare, i Parlamenti nazionali, possono: (i) presentare osservazioni relative alle relazioni annuali dei due organi; (ii) chiedere la convocazione di scambi di opinione; (iii) formulare quesiti.

Il 7 marzo 2019 sono state presentate presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica due proposte di modificazione dei rispettivi regolamenti – incidenti sull’art. 22 r.C. e sull’art. 22 r.S. – tra loro perfettamente coincidenti nell’obiettivo: l’istituzione di una quindicesima Commissione permanente, con denominazione quasi identica, “Infrastrutture e innovazioni [plurale] digitali” alla Camera (Doc. II, n. 8, XVIII leg.) e “Infrastrutture e innovazione [singolare] digitali” al Senato (Doc. II, n. 3, XVIII leg.). Alla Camera, la proposta è sottoscritta da 142 deputati, provenienti principalmente dalle fila del M5S e dalla Lega-Salvini Premier, ma con il supporto anche di deputati del Gruppo di Forza-Berlusconi Presidente, del Gruppo Misto e del gruppo del PD. Al Senato, invece, la proposta di modificazione ha ricevuto 119 sottoscrizioni, quasi esclusivamente dal M5S e dalla Lega-Salvini Premier-Partito sardo d’azione, ad eccezione di un senatore del Gruppo Misto, sen. Saverio De Bonis, che fino a due mesi prima, però, era iscritto al Gruppo del M5S.

Il Presidente della Corte costituzionale, con proprio decreto del 10 giugno 2019, ha stabilito il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari e apparati similari a fini di comunicazione e acquisizione di immagini, suoni e video nelle udienze pubbliche.
Nell’articolo unico del decreto, è previsto che «al fine di assicurare il regolare svolgimento delle udienze pubbliche» è disposto che «nel corso delle stesse è vietato l’utilizzo di telefoni cellulari o altri apparati analoghi, in qualsiasi forma, per l’acquisizione di immagini, suoni e video». Fa eccezione l’utilizzo di strumenti elettronici in udienza al solo scopo di scrivere appunti e consultare elaborati in formato elettronico. I commessi sono chiamati ad assicurare il rispetto del decreto presidenziale.

Il decreto presidenziale pare rientrare nell’ambito delle attribuzioni di polizia spettanti al Presidente della Corte costituzionale ai sensi degli artt. 1 e 2 del regolamento generale della Corte costituzionale. Si tratta di un decreto presidenziale, adottato ai sensi dell’articolo 18, comma secondo della legge n. 87 del 1953, che svolge una funzione integrativa del regolamento generale della Corte costituzionale.

Il 12 marzo 2019 è stata presentata presso la Camera dei Deputati una proposta di modificazione “organica” del regolamento sugli affari europei, in particolare sull’art. 25 e sul Capo XXVIII del regolamento: modifiche alle disposizioni relative alle procedure di collegamento con l’Unione europea (Doc. II, n. 9, XVIII leg.), a prima firma dell’on. Sergio Battelli (M5S), presidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione europea, e sottoscritta trasversalmente da numerosi deputati di tutti i gruppi costituiti presso questo ramo del Parlamento e componenti della XIV Commissione al momento della presentazione della proposta.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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