Giurisprudenza costituzionale

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Sent. CASSAZIONE CIVILE, sez. II 6 luglio 2011, n. 14903; sent. CASSAZIONE CIVILE, sez. II 12.7.2011, n. 15302; sent. CASSAZIONE CIVILE, sez. II 12.7.2011, n. 15303

Il giudice di pace aveva accolto un ricorso contro un’ordinanza –ingiunzione con la quale il comune di Venezia aveva irrogato una sanzione amministrativa pecuniaria per violazione dell’art. 35 del “regolamento comunale canone autorizzatorio per l’installazione dei mezzi pubblicitari” che vieta di effettuare pubblicità su impianti di grande formato (cosiddetti poster - tir).

Sent. CASSAZIONE CIVILE, sez. lav. 25.7.2011, n. 16190

La sezione lavoro ribadisce (Cass. S.U. 2 dicembre 2008 n. 28547, Cass. Cass. 23 settembre 2009 n. 20535 e Cass. S.U. 25 marzo 2010 n. 7161) che il requisito previsto dall'art. 366, n. 6, c.p.c il quale sancisce che il ricorso deve contenere a pena d'inammissibilità la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e dei contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si fonda, per essere assolto, "postula che sia specificato in quale sede processuale il documento è stato prodotto, poiché indicare un documento significa necessariamente, oltre che specificare gli elementi che valgono ad individuarlo, allegare dove nel processo è rintracciabile". Tale specifica indicazione, quando riguardi un documento, in quanto quest'ultimo sia un atto prodotto in giudizio, richiede che si individui dove è stato prodotto nelle fasi di merito e, quindi (anche in funzione di quanto dispone l'art. 369 c.p.c., comma 2, n. 4), che esso sia prodotto in sede di legittimità.

Sent. TAR LAZIO, sez. II, 25.7.2011, n. 6673

Sono impugnati di fronte al TAR Lazio gli atti sindacali di nomina della giunta del comune di Roma, in quanto la presenza di un solo assessore di sesso femminile non garantirebbe il rispetto del parametro dell’equilibrio di genere, equilibrio imposto dagli artt. 3 e 51 della Costituzione e dall’art. 5, comma terzo dello statuto del Comune di Roma.

Sent. CASSAZIONE CIVILE, sez. III 16.6.2011, n. 13172

L’art. 71 dello statuto provinciale de L'Aquila prevede che: "la competenza a proporre azioni e a resistere in giudizio, nonché il potere di conciliare e transigere spettano ai dirigenti. Il regolamento di organizzazione può stabilire i casi in cui i dirigenti dovranno sentire il parere, non vincolante, della Giunta Provinciale, qualora il Presidente, nelle sue funzioni di indirizzo complessivo, ritenga che la questione oggetto della causa sia di rilevante interesse strategico per il governo dell'Ente".

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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