Nella tabella che segue sono riportati gli estremi dei disegni di legge e delle leggi regionali approvate al fine di procedere al riordino delle funzioni provinciali nelle materie di competenza regionale in attuazione della legge n. 56 del 2014 (cd. legge Delrio).
Si tratta – come ampiamente noto ai lettori di questa rivista – di un processo di riordino che è stato più volte ritoccato, se non proprio stravolto, in fase di attuazione dell’art. 1, commi 89 e ss., della stessa Delrio. In un primo momento, con il DPCM del 26.9.2014 si è individuato un complesso percorso di «mappatura» delle funzioni provinciali e di condivisione del riordino fra gli enti territoriali. Pochi mesi dopo, con le disposizioni in materia di personale delle province (e delle città metropolitane) contenute nella legge di Stabilità per il 2015 (23 dicembre 2014, n. 190) e in una successiva circolare del Ministero delle funzione pubblica si è – di fatto – rovesciata la prospettiva contenuta nella legge Delrio in merito al riordino delle funzioni amministrative: non sono più le decisioni (statali e) regionali a determinare il novero delle funzioni di competenza regionale e, quindi, le risorse ed il personale necessario per svolgerle; il legislatore statale ha repentinamente ridotto le risorse per il personale e, su quella base, ha avviato un confuso e controverso percorso di riallocazione del personale eccedente e in tal modo una inevitabile revisione delle funzioni amministrative delle Province.