Fonti dell'Unione europea

Rubriche

Si segnala che, in data 5 aprile 2013, a seguito del quinto incontro tra la Commissione europea ed il gruppo ad hoc del Comitato direttivo per i diritti umani del Consiglio d'Europa, è stato reso pubblico un Final Report contente la versione (al momento) ultima degli strumenti relativi alla adesione dell'Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell'Uomo (47+1(2013)008, http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/hrpolicy/Accession/Meeting_reports/47_1(2013)008rev2_EN.pdf).

Si riporta di seguito il testo della Raccomandazione della Commissione del 12 marzo 2013 intesa a rafforzare l'efficienza e la democrazia nello svolgimento delle elezioni del Parlamento europeo. La Raccomandazione si muove nel solco delle nuove disposizioni introdotte dal Trattato di Lisbona allo scopo di rafforzare il principio democratico nell'Unione e la partecipazione dei cittadini alla vita democratica della stessa, attraverso l'esercizio dei diritti politici. Nel nono considerando si evidenzia appunto che «[i]ntensificare la connessione dei cittadini con il processo democratico dell'Unione è il corollario necessario di una più stretta integrazione istituzionale».

La procedura d'infrazione è volta a rilevare eventuali inadempimenti da parte degli Stati membri di obblighi ad essi imposti dal diritto dell'Unione europea. La sua disciplina è contenuta negli articoli da 258 a 260 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea (TFUE). I ricorsi possono essere proposti dalla Commissione (art. 258 TFUE) oppure da un altro Stato membro (art. 259 TFUE); tuttavia, ad oggi questa seconda ipotesi si è verificata in pochi casi. Nell'ipotesi più frequente, è la Commissione che dà avvio alla procedura, spesso sulla base di segnalazioni provenienti da persone fisiche o giuridiche.

Introduzione:

Nella parte relativa alle "Fonti Internazionali" la Rubrica si propone di monitorare gli atti normativi che, direttamente o indirettamente, presentano ricadute in materia internazionale, evidenziando le più significative novità nei rapporti tra fonti nazionali e tematiche internazionali. Essa intende, in particolare, portare l'attenzione sugli atti emanati dal legislatore nazionale al fine di adempiere agli obblighi internazionali dello Stato italiano, nonché sugli atti normativi che, pur adottati per rispondere ad esigenze interne, acquisiscono portata tale da incidere su problematiche di rilievo internazionale.

 

SOMMARIO RUBRICA "FONTI INTERNAZIONALI":

Notizia n. 1: Parziale adeguamento dell'Italia allo Statuto della Corte penale internazionale.

Notizia n. 2: La modifiche della legislazione nazionale in materia di immunità giurisdizionali degli Stati stranieri in seguito alla sentenza emessa dalla Corte internazionale di Giustizia nella controversia tra Germania e Italia.

Notizia n. 3: I comunicati del Ministero degli affari esteri pubblicati nel 2012 e relativi alla vigenza di atti internazionali e atti internazionali resi esecutivi con provvedimenti pubblicati nel 2012.

     

     1. Sull’adeguamento dell’Italia allo Statuto della Corte penale internazionale mediante legge n. 237/2012

Il Parlamento italiano ha recentemente approvato la legge n. 237/2012. Con tale legge l’Italia ha provveduto, almeno parzialmente, all’adeguamento dell’ordinamento interno con le previsioni dello Statuto della Corte penale internazionale.

Il testo adottato dal Parlamento nazionale non incide, però, significativamente sul diritto penale nazionale sostanziale. Le modifiche al codice penale riguardano soprattutto l’introduzione dei reati contro l’amministrazione della Corte penale internazionale previsti dall’articolo 70 dello Statuto della Corte.

E‘ mancata dunque l’introduzione nell’ordinamento italiano delle fattispecie penali previste nello Statuto. Ciò comporta che a distanza di ben quindici anni dalla firma dello Statuto della Corte penale internazionale da parte dello Stato italiano nel nostro ordinamento non sono ancora tipizzati i crimini previsti dalla Corte.    

 

Osservatorio sulle fonti

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