Giurisprudenza costituzionale

Rubriche

1. Premessa

I fondi “Next Generation EU (NGEU)”, proposti dalla Commissione europea il 27 maggio 2020 e disciplinati nel regolamento UE n. 2094 del 2020, rappresentano uno strumento avente natura emergenziale e il cui impiego è stato previsto esclusivamente ai fini della risposta alla crisi economica, sociale e sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19. Questo strumento è finalizzato a stimolare la ripresa dei sistemi economici, sociali e sanitari degli Stati UE attraverso l’accesso a fondi che integrano il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027. Al fine di accedere alle risorse ciascuno Stato membro è stato chiamato a predisporre un Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per definire un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026[1].

Il 9 giugno 2021, il Senato della Repubblica ha approvato in prima lettura un disegno di legge volto a integrare il valore dell’ambiente nell’elenco dei principi fondamentali (art. 9) e nella prima parte (art. 41) della Costituzione, con 224 voti favorevoli, 23 astensioni e nessun voto contrario. Il testo su cui è avvenuta la deliberazione risulta dall’unificazione di varie proposte, presentate da parlamentari di varie forze politiche e la formulazione di compromesso ha potuto raccogliere un consenso molto vasto.

Premessa

Come previsto dall’art. 19 del regolamento UE 2021/241, la Commissione europea in data 22 giugno 2021 ha pubblicato la proposta di decisione di esecuzione relativa al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell’Italia[1].

La valutazione complessivamente positiva della Commissione, che è possibile rintracciare nel documento “Analisi del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia che accompagna il documento Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia”[2], evidenzia, fra le altre cose, la capacità del piano italiano di determinare cambiamenti strutturali, impattando sul sistema sociale e economico, e l’efficacia del sistema multilivello istituito al fine di assicurare l’attuazione e il monitoraggio del piano.

Sulla base della valutazione proposta dalla Commissione, il 13 luglio 2021 il Consiglio Ecofin ha approvato il PNRR dell’Italia unitamente a quelli di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.

L’allegato alla decisione di esecuzione del Consiglio Ecofin definisce nello specifico target e milestone per ogni riforma e investimento previsto[3].

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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