Le Rubriche dell'Osservatorio

Rubriche

Sentenza n. 31/2019 – giudizio per conflitto di attribuzione fra enti
Deposito del 01/03/2019 – pubblicazione in G. U. 06/03/2019, n. 10

 

Motivo della segnalazione
La Regione autonoma Sardegna ha proposto conflitti di attribuzione nei confronti dello Stato in relazione al d.m. economia e finanze, emanato di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e con il dip. della funzione pubblica 21 settembre 2016 (Determinazione del maggiore gettito della tassa automobilistica da riservare allo Stato, al netto del minor gettito dello stesso tributo da riconoscere alle regioni ed alle province autonome di Trento e di Bolzano, per l’anno 2012) e al d.m. economia e delle finanze, emanato di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e con il dip. della funzione pubblica 8 maggio 2017 (Determinazione del maggiore gettito della tassa automobilistica da riservare allo Stato, ai sensi dell’art. 1, commi 321 e 322, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per l’anno 2013). Si tratta dell’ultimo atto della lunga vicenda della “vertenza entrate”.

Sentenza n. 28/2019 – giudizio di legittimità costituzionale in via principale
Deposito del 28/02/2019 – pubblicazione in G. U. 06/03/2019, n. 10

Motivo della segnalazione
La decisione in questione riguarda la legittimità costituzionale dell’art. 2 della legge della Regione Abruzzo 23 gennaio 2018, n. 5, recante «Norme a sostegno dell’economia circolare - Adeguamento Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti (PRGR)», nonché dell’adeguato piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, composto dagli Allegati a tale legge, in riferimento agli artt. 117, II comma, lettera s), e 118, I comma, della Costituzione. La parte ricorrente ritiene che l’Abruzzo, nel provvedere all’adeguamento del piano mediante legge anziché mediante atto amministrativo, abbia leso la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema nonché il principio generale di «primarietà dell’ambiente».

Ordinanza n. 17/2019 – giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale

Deposito dell’8 febbraio 2019 – pubblicazione in GU del 13 febbraio 2019, n. 7.

Motivo della segnalazione

Con il ricorso in esame, trentasette senatori hanno sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato in relazione alle modalità con cui il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021» (A.S. 981), chiedendo alla Corte di ristabilire il corretto esercizio delle competenze costituzionalmente garantite e asseritamente violate dal Governo, dal Presidente della Commissione Bilancio, dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, dal Presidente e dall’Assemblea del Senato della Repubblica. 

Sentenza n. 239/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale

Deposito del 21 dicembre 2018 – Pubblicazione in G.U. del 27/12/2018, n. 51

Motivo della segnalazione

Nella sentenza n. 239 del 2018 la Corte costituzionale ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Stato e aventi ad oggetto l’articolo 21, primo comma, numeri 1-bis) e 2), e l’articolo 22 della legge 24 gennaio 1979, n. 18 (Elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia), con riferimento agli articoli 1, secondo comma, 3 e 48, secondo comma, della Costituzione.

Ad avviso del Consiglio di Stato, la previsione della soglia di sbarramento del 4 per cento, fissata per l’accesso al riparto proporzionale dei seggi nelle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, limiterebbe «in modo irragionevole e ingiustificato il presidio di democraticità» che trova espressione nell’elezione dei rappresentanti in Parlamento, senza che ciò trovi fondamento nel bilanciamento con altri interessi meritevoli di tutela. La presenza di una soglia di sbarramento violerebbe, inoltre, il principio di uguaglianza del voto, poiché determinerebbe la «sostanziale esclusione dalla rappresentanza politica di ampie fasce dell’elettorato», in nome della predicata esigenza di governabilità da parte delle istituzioni europee.

Sentenza n. 229/2018 – giudizio per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato

Deposito del 6/12/2018 – Pubblicazione in G.U. 12/12/2018 n. 49

Motivo della segnalazione

Con la sentenza n. 229/2018 la Corte costituzionale si è pronunciata su un conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato, sollevato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Bari nei confronti del Governo. In particolare, le contestazioni del ricorrente avevano ad oggetto l’art. 18, comma 5, del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 177 (Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche). Stando a questa disposizione, il Capo della polizia-direttore generale di P.S. e i vertici delle altre Forze di polizia dovrebbero adottare apposite istruzioni affinché i responsabili di ciascun presidio di polizia trasmettano alla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale. Ad avviso del ricorrente, questa disposizione sarebbe stata adottata in eccesso di delega – con conseguente lesione dell’art. 76 Cost. – e avrebbe violato le prerogative costituzionali dell’autorità giudiziaria requirente, con particolare riguardo ai principi desumibili dagli artt. 109 e 112 Cost. (dipendenza funzionale della polizia giudiziaria dall’autorità giudiziaria e obbligatorietà dell’azione penale).

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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