Anche al di là di certe più immediate apparenze, la serie di saggi pubblicati in questo numero della Rivista risulta contrassegnata, nel suo complesso, da un comune denominatore tematico senz’altro meritevole di particolare considerazione.
Esso, infatti, attiene ad un genere di questioni di grande attualità e, insieme, di notevole rilievo dal punto di vista dello studio delle fonti del diritto, le quali del resto, non a caso, hanno già ripetutamente e ampiamente formato oggetto di trattazione nei precedenti numeri della Rivista: le questioni inerenti cioè all’impatto che la riforma costituzionale attualmente all’esame del Parlamento sarebbe eventualmente destinata ad avere sull’assetto del nostro sistema delle fonti, e sulle sue concrete modalità di funzionamento.
Peraltro, vale la pena osservare come tutti i saggi qui considerati, in modo più o meno diretto, più o meno esplicito e più o meno consapevole, chiamino in causa una serie di profili problematici diversi da quelli che, in materia, hanno finora campeggiato nel dibattito scientifico, e che hanno avuto per oggetto, in specie, le novità inerenti alla disciplina del procedimento legislativo statale, alla tipologia delle leggi parlamentari, alla disciplina della decretazione d’urgenza, a quella dei rapporti fra leggi statali e leggi regionali e a quella degli istituti di democrazia diretta, a cominciare da quello referendario.