Raccordi parlamentari Italia-UE

Rubriche

A.C. 1542 approvato il 21 dicembre 2013. Trasmesso al Senato il 27 dicembre 2013 (S. 1212). È attualmente in corso l'esame presso la 1° Commissione permanente (Affari costituzionali).

Il 21 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il d.d.l. di iniziativa governativa recante "Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni", che si propone di adeguare l'ordinamento degli enti locali ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, nella complessa prospettiva non solo dell'attuazione, ma anche di un – più volte annunciato - superamento del riformato Titolo V.

Il ddl, deliberato dal Consiglio dei Ministri immediatamente dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 220/2013, ha assorbito le proposte di legge n. 1408 (Melilli e altri) e n. 1737 (Guerra e altri). Tre gli obiettivi principiali che si propone: a) regolare e, finalmente, istituire le Città metropolitane; b) superare il modello di Provincia delineato dal TUEL, in attesa della definitiva espunzione dell'ente dalla Carta costituzionale; c) disciplinare le unioni di comuni.

In questo numero della Rivista, la rubrica fonti delle regioni ordinarie ospita tre rassegne sulla legislazione regionale.

Le prime due riguardano l'attività legislativa di adeguamento al diritto europeo da parte delle Regioni ordinarie nel periodo compreso tra l'inizio del 2013 e l'avvio del 2014. Si tratta di una prima ricognizione per valutare l'impatto della legge statale n. 234/2012 sul processo di attuazione regionale del diritto europeo. La rassegna mostra come l'entrata in vigore della nuova legge sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione del diritto UE abbia spinto alcune Regioni ad adeguare le proprie leggi "di procedura": in alcuni casi attraverso una legge autonoma, in altri attraverso l'introduzione di dispositivi di riforma all'interno delle leggi annuali. Va detto che le difficoltà incontrate dalle Regioni nella attuazione del diritto europeo derivano più dalla incertezza del riparto costituzionale delle materie che dalla gravosità del processo. La conferma viene dalla giurisprudenza costituzionale, che sempre più spesso si trova a risolvere giudizi in via principale in cui il piano "interno" delle materie si intreccia con il profilo dell'attuazione del diritto sovranazionale.

La terza rassegna, di più modesta entità, riporta un elenco delle leggi regionali in materia di turismo approvate nell'ultimo anno. Il numero di provvedimenti spogliati e il loro scarso contenuto innovativo paiono una plastica dimostrazione dell'effetto che la crisi economica ha prodotto sull'esercizio delle competenze regionali. Il dato pare tanto più significativo se si considera che il turismo costituisce una materia residuale regionale.

Rassegna delle Leggi regionali di adeguamento al Decreto-Legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito con modificazioni dalla Legge 7 dicembre 2012, n. 213*.

Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012. G.U. 10 ottobre 2012, n. 237

La rassegna delle leggi che istituiscono e disciplinano gli organi regionali a tutela delle pari opportunità è diretta a fornire un quadro generale delle principali normative sul tema, allo scopo di fornire elementi di comparazione tra le soluzioni di volta in volta prescelte.

In una prospettiva di maggiore completezza si è ritenuto di inserire il riferimento ad organi ed organismi, investiti di funzioni di promozione, supporto e sviluppo delle pari opportunità, operanti a livello regionale in ottemperanza a prescrizioni della normativa statale.

Questo il contesto di riferimento delle riflessioni qui svolte.

REGIONE ABRUZZO 

L.R. 14 giugno 2012, n. 26 (B.U. 20 giugno 2012, n. 34 ed entrata in vigore il 5 luglio 2012)

Istituzione della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità e della parità giuridica e sostanziale tra donne e uomini.

Note: la L.R. 18 maggio 2000, n. 88 (B.U. 28 giugno 2000, n. 18), Commissione permanente per la realizzazione delle pari opportunità, della parità giuridica e sostanziale tra uomini e donne e la promozione di azioni positive, è stata abrogata dall’art. 11 della L.R. 26/2012.

NOTE: si segnala che nella regione sono stati istituiti anche l’assessorato per le politiche di genere, la Consigliera di parità effettiva (ai sensi dell'art. 12, c. 3, del d.lgs. 11 aprile 2006, n. 198 che prevede la nomina dei consiglieri di parità su designazione delle regioni e delle province, sentite le commissioni rispettivamente regionali e provinciali tripartite di cui agli articoli 4 e 6 del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469) nonché il Comitato unico di garanzia – C.U.G. (ai sensi dell’art. 21, c. 1, lett. c) della l. 183/2010 che modifica l’art. 57 del d.lgs. 165/2001).

 

Regione Friuli Venezia Giulia

Legge regionale 11 ottobre 2013, n. 13 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. Adeguamento all’ordinamento dell’Unione europea in conformità al Trattato di Lisbona; attuazione del regolamento (CE) n. 555/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. Modifiche alla legge regionale 10/2004, in materia di partecipazione alla formazione e all’attuazione della normativa dell’Unione europea, alla legge regionale 20/2007, in materia di disciplina sanzionatoria in viticoltura, nonché modifiche alla legge regionale 14/2007, in materia di conservazione della fauna selvatica e alla legge regionale 21/2005, in materia di medicina del lavoro (Legge europea 2012)”.

B.U. 16 ottobre 2013, n. 42

Osservatorio sulle fonti

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