- Redazione
- Giurisprudenza costituzionale
Sulla scia dell’ordinanza sul “caso Cappato”: la Corte rinvia la decisione, in materia di sanzioni penali per diffamazione a mezzo stampa, ad una successiva udienza, per lasciare tempo al legislatore «in uno spirito di leale collaborazione istituzionale»
Ordinanza n. 132 del 2020 – Giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale
Deposito del 26/06/2020 - Pubblicazione in G.U. 01/07/2020 n. 27
Motivo della segnalazione
Nel caso che ha dato origine all’ordinanza qui segnalata, la Corte costituzionale è stata chiamata in via incidentale a giudicare sulla compatibilità con l’art. 21 Cost. e con il principio di ragionevolezza (art. 3 Cost.), nonché con la CEDU, e in particolare con il suo art. 10, quale norma interposta ai sensi dell’art. 117, comma 1, Cost. (parametri a cui una delle ordinanze di rinvio aggiunge i principi di offensività del reato, di cui all’art. 25 Cost., e quello di rieducatività della pena, di cui all’art. 27, comma 3, Cost.), della disciplina sanzionatoria in materia di diffamazione a mezzo stampa.
La decisione è interessante, in primo luogo, per l’ampia trattazione in essa contenuta dei temi relativi alla rilevanza costituzionale (e convenzionale) della libertà di manifestazione del pensiero (e, al suo interno, della libertà di stampa), di cui si sottolinea la valenza fondamentale ai fini del funzionamento di un sistema democratico e la sua bilanciabilità con altri beni di rilevanza costituzionale.