Rubriche

Il 20 giugno 2022 è stata pubblicata la relazione finale della Commissione sui crimini internazionali, istituita dal Ministero della Giustizia con decreto ministeriale del 22 marzo 2022, contenente il progetto di Codice dei Crimini internazionali.

L’elaborazione di un codice dei crimini internazionali risponde all’esigenza richiamata nel d.m. 22 marzo 2022 di assicurare l’adempimento degli obblighi internazionali assunti dall’Italia in ambito penale, in particolare mediante l’adattamento nel diritto interno della materia dei crimini internazionali.

Corte di giustizia (Grande Sezione), sentenza 9 giugno 2022, Causa C-673/20, EP contro Préfet du Gers, Institut national de la statistique et des études économiques, ECLI:EU:C:2022:449.

La sentenza in esame affronta diverse tematiche di carattere “costituzionale”. Segnatamente, la decisione si è concentrata sulla natura dello status di cittadinanza europea e sulle conseguenze che il recesso di uno Stato determina sullo stesso. Inoltre, nel valutare la compatibilità della decisione di conclusione dell’accordo di recesso del Regno Unito con il diritto primario e, segnatamente, con la Carta dei diritti fondamentali, la Corte di giustizia si è pronunciata altresì sull’autonomia “interna” dell’Unione nel negoziare il contenuto di un accordo internazionale.

La Corte di Giustizia precisa ulteriormente le condizioni per il riconoscimento a favore di un cittadino di paese terzo, familiare di un cittadino dell’Unione “statico”, del diritto di soggiorno derivato ai sensi dell’art. 20 TFUE

Sentenza della Corte di giustizia (Quarta Sezione) del 5 maggio 2022, Subdelegación del Gobierno en Toledo, Cause riunite C‑451/19 e C‑532/19, ECLI:EU:C:2022:354

 

La Corte ha statuito che l’art. 20 TFUE osta al diniego di una domanda di ricongiungimento familiare presentata a favore di un cittadino di paese terzo, familiare di un cittadino dell’Unione che non abbia mai esercitato la libertà di circolazione (c.d. statico), per la sola ragione che quest’ultimo non abbia per sé e il suddetto familiare risorse sufficienti per non diventare un onere a carico dell’assistenza sociale dello Stato membro, senza che sia in alcun modo considerata l’esistenza, tra tali soggetti, di un rapporto di dipendenza tale per cui il mancato riconoscimento di un diritto di soggiorno derivato a favore del cittadino di paese terzo costringerebbe il cittadino dell’Unione a lasciare il territorio dell’Unione considerato nel suo insieme, privandolo così del godimento effettivo del contenuto essenziale dei diritti connessi al suo status di cittadino dell’Unione.

Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 21 giugno 2022, Ligue des droits humains, causa C-817/19, ECLI:EU:C:2022:491

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Nella sentenza  Ligue des droits humains, la Corte di giustizia è stata chiamata a pronunciarsi, tra l’altro, circa la validità della direttiva PNR alla luce dei diritti fondamentali sanciti dagli artt. 7 e 8 della Carta, nonché dell’art. 52, par. 1, della stessa. La Corte di giustizia si sofferma in particolare sul rispetto del principio di proporzionalità e sul carattere necessario delle ingerenze risultati dalla direttiva PNR ai diritti fondamentali citati. La Corte di giustizia, al termine del proprio lungo ragionamento, arriva alla conclusione  che il trasferimento, il trattamento e la conservazione dei dati PNR previsti da tale direttiva possono essere considerati come limitati allo stretto necessario ai fini della lotta contro i reati di terrorismo e i reati gravi, a condizione che i poteri previsti da detta direttiva siano interpretati secondo quanto statuito dalla Corte di giustizia stessa.

Con la sentenza n. 67 dell’11 marzo 2022 la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 2, c. 6-bis, del d.l. 13.3.1988, n. 69 (convertito nella l. 13.5.1988, n. 153, istitutiva dell’assegno al nucleo familiare), secondo cui, a differenza di quanto stabilito per i cittadini italiani, il coniuge e i figli del cittadino straniero non residenti in Italia non integrano il nucleo familiare quale definito all’art. 2, c. 6, dello stesso decreto (a meno che lo Stato di cittadinanza dello straniero riservi un trattamento di reciprocità ai cittadini italiani ovvero sia stata stipulata una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia). Al contrario del giudice remittente (la Sezione lavoro della Corte di Cassazione), la Consulta ha ritenuto dotate di effetto diretto le disposizioni di diritto UE evocate come parametri interposti e, non sussistendo un’ipotesi di doppia pregiudizialità relativa alla Carta dei diritti fondamentali, ha affermato che il giudice remittente – che aveva prioritariamente adito la Corte di giustizia - avrebbe dovuto disapplicare senza porre la questione di costituzionalità.

Premessa

La resilienza cibernetica pare porsi come un concetto catalizzatore ossia, in senso non necessariamente deteriore, una catchword in rapporto di generalità rispetto al concetto di sicurezza cibernetica.

Prendendo le mosse dalle fonti nazionali ed europee esistenti sul tema, indicate nel paragrafo successivo, si potrebbe affermare che mentre l’espressione ‘sicurezza cibernetica’ attiene ad alcuni aspetti tecnici specifici, quali la prevenzione e la risposta a minacce informatiche che possono danneggiare dati e infrastrutture informatiche, la resilienza cibernetica pare fare riferimento ad una dimensione normativa e organizzativa di maggiore ampiezza attinente alla gestione e protezione di reti e infrastrutture, alla identificazione e rilevazione delle minacce, alla risposta e ripristino della funzionalità dei servizi e alla governance cibernetica a garanzia della efficacia e efficienza delle reti e infrastrutture.

Nel mese di marzo 2022 la I Commissione della Camera ha ripreso l’attività sulla proposta di legge n. 2238 cost., ferma dall’ottobre 2020.

Nel testo originario si prevedeva la modifica dell’art. 57 Cost., prevedendo l’elezione del Senato «a base circoscrizionale», nonché la modifica della compagine elettorale del Presidente della Repubblica, con riduzione da tre a due delegati regionali, al fine di dare una risposta concreta alla riduzione del numero dei parlamentari. Nella seduta della Commissione dell’8 marzo 2022, il relatore ha presentato due emendamenti, uno sostitutivo, eliminando il riferimento all’elezione a base regionale; l’altro soppressivo, in modo da non modificare il consesso elettorale del Presidente  della  Repubblica.

Da marzo 2022 a giugno 2022 il Consiglio regionale sardo ha adottato 7 leggi.

Anzitutto con la Legge regionale 09 marzo 2022, n. 4 e con la Legge regionale 09 marzo 2022, n. 3 sono stati approvati il Bilancio di previsione 2022-2024 e la legge di stabilità 2022. 

Con la Legge regionale 11 aprile 2022, n. 9 sono stati previsti vari interventi in materia di enti locali della Sardegna (con la modifica delle leggi regionali n. 4 del 2012 e n. 3 del 2009). 

Nella stessa data sono state approvate anche la legge n. 8 , la quale dispone un piano di aiuti all'Associazione allevatori della Regione Sardegna (AARS); la n. 7 che prevede una serie di modifiche e integrazioni all’articolo 21 della legge regionale n. 16 del 2017 in materia di disciplina delle aree comunali attrezzate di sosta temporanea a fini turistici; la n. 6 a sostegno (e promozione) della coltivazione e della filiera della canapa industriale e, infine, la n. 5 che dispone modifiche alla legge regionale n. 23 del 1998 in materia di zone temporanee di ripopolamento e cattura e loro gestione.


Fascicolo n. 2/2024

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Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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