Rubriche

Durante la riunione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati del 12 luglio 2018 è stata approvata la delibera n. 14/2018 avente ad oggetto la “Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata nonché dei trattamenti di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011”.

Sentenza n. 21/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via principale

Deposito del 09/02/2018; Pubblicazione in G. U. 14/02/2018 n. 7

Motivo della segnalazione

La decisione qui segnalata scaturisce dal ricorso con cui il Presidente del Consiglio dei ministri propone questioni di legittimità costituzionale in via principale dell’art. 1 della legge della Regione autonoma Sardegna 16 marzo 2017, n. 4. La disposizione de qua, che ridisegna i confini fra i comuni di Tresnuraghes e Magomadas (con un aumento della popolazione di Tresnuraghes e una diminuzione del numero dei residenti a Magomadas), è stata approvata senza prima consultare la popolazione coinvolta dal mutare delle circoscrizioni. Essa – secondo la parte ricorrente – sarebbe incostituzionale perché in contrasto con gli artt. 3 e 45 dello statuto speciale per la Sardegna.

Sentenza n. 22/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via principale

Deposito del 09/02/2018 Pubblicazione in G. U. 14/02/2018

Motivo della segnalazione


La decisione qui segnalata sorge a seguito di tre ordinanze di rimessione, una da parte del TAR Friuli-Venezia Giulia e due da parte del Tribunale di Genova. A essere sottoposto al giudizio della Corte costituzionale è l’art. 120 del d. lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 3, comma 52, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica)

Sentenza n. 58/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale

Deposito del 23/03/2018 – Pubblicazione in G. U. 28/03/2018  n. 13

Motivo della segnalazione


La sentenza segnalata ha ad oggetto questioni vertenti su disposizioni del decreto-legge n. 92/2015 (Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l’esercizio dell’attività d’impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale) e su disposizioni della legge 6 agosto 2015, n. 132 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria), nelle quali, in relazione all’attività dello stabilimento ILVA di Taranto, è stabilito che «l’esercizio dell’attività di impresa degli stabilimenti di interesse strategico nazionale non è impedito dal provvedimento di sequestro […] quando lo stesso di riferisca ad ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori».

Sentenza n. 61/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via principale

Deposito del 27/3/2018 – Pubblicazione in G.U. 28/3/2018 n. 13

Motivo della segnalazione

Con la sentenza n. 61/2018 la Corte costituzionale ha parzialmente accolto una questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 202, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge di stabilità 2015), sollevata dalla Regione Campania. Nella versione vigente al momento del ricorso, tale disposizione stabilisce, fra l’altro, che per la realizzazione delle azioni inerenti al piano straordinario per la promozione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia, un Fondo per le politiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela, in Italia e all’estero, delle imprese e dei prodotti agricoli e agroalimentari sia istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Ordinanza n. 63/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale  

Deposito del 27/3/2018 – Pubblicazione in G.U. 28/3/2018 n. 13 

Motivo della segnalazione

Con l’ordinanza n. 63/2018 la Corte costituzionale ha dichiarato manifestamente inammissibile una questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto gli artt. 1, comma 2, 2, 4-bis, 12 e 14 della legge 27 dicembre 2001, n. 459, che disciplina l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero. Tale questione traeva origine da un procedimento dinanzi al giudice ordinario, con cui, in relazione al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, un cittadino residente all’estero chiedeva l’accertamento del fatto che il c.d. voto per corrispondenza non consente l’esercizio del diritto di voto in modo libero e diretto, con pieno e completo rispetto delle garanzie di segretezza e personalità.

Sentenza n. 99/2018 – giudizio di legittimità costituzionale in via principale

Deposito del 15 maggio 2018 – Pubblicazione in G.U. del 23/05/2018, 1^ Serie Speciale n. 4

Motivo della segnalazione

La pronuncia interviene sulla riforma delle banche popolari di inizio 2015: sebbene la Corte, in ratio decidendi, ne neghi la natura di “riforma di sistema” e la conseguente insuscettibilità di costituire oggetto del decreto-legge che la veicola (il n. 3 del 2015), non sfugge alla medesima il rilievo non soltanto giuridico della decisione, cui è dedicato il comunicato ufficiale anticipatorio del deposito riservato alle pronunce di maggiore momento (v. https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20180515152601.pdf), probabilmente per profili di censura su cui la Corte si concentra soprattutto allorquando esamina il rapporto delle parti della normativa impugnata che riflettono il principio di bail-in in caso di crisi bancarie con le fonti europee che lo hanno posto nel quadro della risposta alla crisi economico-finanziaria e con la giurisprudenza delle “due Corti”.

Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 17 aprile 2018, Egenberger, ECLI:EU:C:2018:2571

Nella sentenza in oggetto, la Corte di giustizia si è pronunciata sul bilanciamento – nell’ambito dell’accesso al lavoro – tra diritti fondamentali concorrenti, in particolare il diritto all’autonomia delle Chiese e organizzazioni religiose affiliate e quello di ciascun individuo a non essere discriminato per motivi religiosi. 

Sentenza della Corte di giustizia (Grande sezione) del 5 giugno 2018, Coman, ECLI:EU:C:2018:3851

Nella sentenza Coman, la Corte di giustizia si è pronunciata per la prima volta circa la possibilità per un cittadino dell’Unione di esercitare il diritto al ricongiungimento familiare con il proprio coniuge, cittadino di Paese terzo, nell’ambito di un matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Fascicolo n. 3/2023

Cecilia Corsi. Il segno di una studiosa

Firenze, 22 maggio 2024
Vai al programma

La ricorrente prospettiva di riforma della Costituzione

 Padova, 16 maggio 2024
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Giappichelli

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Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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