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(Sentenza della Corte di Cassazione n. 1602 del 2020)

Con la sentenza n. 1602 del 2020 la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza della Corte di Appello di Milano che condannava due cittadini italiani per aver commesso il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale di cui all’art. 604 bis cp. Questa disposizione, che costituisce attuazione della Convenzione ONU per l’eliminazione della discriminazione razziale, prevede: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito:

L’avvento dell’era digitale ha avuto un impatto particolarmente forte sulla vita delle persone, rendendo necessaria una profonda riflessione sul contenuto e sulla portata dei diritti e delle libertà fondamentali. Questa circostanza riguarda in modo significativo i minori, i quali nell’ambiente digitale trovano inedite opportunità di istruzione, svago e socializzazione, ma incorrono anche in gravi rischi per la loro incolumità. Consapevole di ciò, il Comitato ONU sui Diritti del Fanciullo – organo di esperti indipendenti istituito sulla base della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (CRC o Convenzione, in avanti)[1], di cui l’Italia è parte – ha ritenuto opportuna l’adozione di un General Comment volto alla rilettura della Convenzionenell’ambiente digitale[2].

(Ministero dell’interno, DECRETO 7 novembre 2019, n. 139, Regolamento recante l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria. (19G00145) (G.U. Serie Generale n.284 del 04-12-2019))

Con decreto n. 139/2019 il Ministero dell’interno ha determinato le modalità di impiego delle guardie giurate a bordo di navi mercantili battenti bandiera internazionale, che transitano in acque internazionali che sono a rischio di pirateria. Con tale provvedimento vengono stabilite anche le regole sulla detenzione di armi a bordo delle medesime navi. 

Alla mezzanotte (CET) del 31 gennaio 2020, dopo un complesso negoziato protrattosi per quasi tre anni, l’evento ormai comunemente noto come “Brexit” si è perfezionato:[1] il Regno Unito è uscito dall’Unione europea. Il 1° febbraio 2020 è entrato in vigore l’Accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica (di seguito, «Accordo di recesso »).[2] La presente segnalazione offre una breve sintesi dei contenuti essenziali del suddetto Accordo, dopo alcuni riferimenti all’iter negoziale.

(Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 31 gennaio 2020, Slovenia/Croazia, Causa C-457/18, ECLI:EU:C:2020:65)

La Corte ha affermato di non essere competente a statuire sul ricorso per inadempimento proposto dalla Slovenia nei confronti della Croazia, ai sensi dell’articolo 259 TFUE, poiché le asserite violazioni del diritto dell’Unione derivavano direttamente dalla presunta violazione, da parte della Croazia, degli obblighi scaturenti da una convenzione di arbitrato conclusa tra i due Stati al fine di risolvere la controversia, tra essi esistente, in merito alla definizione delle reciproche frontiere marittime e terrestri. La Corte nega la propria competenza in ragione del fatto che le violazioni lamentate risultavano meramente accessorie alla presunta violazione degli obblighi derivanti dalla convenzione di arbitrato e questa costituisce un accordo internazionale di cui l’Unione non è parte e che esula dalle sue competenze.

L’attività legislativa della Regione Siciliana del periodo agosto - dicembre 2019 è consistita nella approvazione di quindici leggi, un terzo delle quali sono state oggetto di impugnativa da parte dello Stato ai sensi dell’art. 127 della Costituzione, e verranno analizzate in questa sede.

1. La prima legge oggetto di impugnazione governativa è la legge 6 agosto 2019, n. 14 Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di pubblica amministrazione e personale. Interventi in favore dell’aeroporto di Trapani Birgi. (6-8-2019).

Nell’ultimo mese del 2019 il Consiglio regionale ha approvato sei leggi regionali.

  1. Legge Regionale 6 dicembre 2019, n. 20, Quarta variazione al bilancio 2019-2021 e disposizioni varie, recante l’autorizzazione di spese con variazione di bilancio;
  2. Legge Regionale 20 dicembre 2019, n. 21, Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione), che disciplina le modalità di scelta del personale dipendente del gruppo consiliare, il suo inquadramento giuridico e economico e le modalità di svolgimento del lavoro;
  3. Legge Regionale 20 dicembre 2019, n. 22, Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini), che ha ulteriormente prorogato i termini per la valutazione degli effetti sui destinatari della legge regionale in materia di governo del territorio;

 

La legge europea provinciale 2019 ha dettato, ai sensi della legge prov. 12 ottobre 2015, n. 14, disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento provinciale agli obblighi derivanti dall’Unione europea.
In particolare, l’art. 4 (Ordini e collegi professionali - specificità territoriali nell'applicazione dell'articolo 53 della direttiva 2005/36/CE) ha previsto:

Legge regionale 6 dicembre 2019, n. 18 – “Modificazioni alle leggi regionali 9 febbraio 1995, n. 4 (Disposizioni in materia di elezioni comunali), 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta), 30 marzo 2015, n. 4 (Nuove disposizioni in materia di indennità di funzione e gettoni di presenza degli amministratori dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines della Valle d'Aosta) e ad altre leggi regionali in materia di enti locali”.

Fascicolo n. 2/2024

A quarant’anni della sentenza La Pergola

Giappichelli

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Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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