Raccordi parlamentari Italia-UE

Rubriche

CONS. STATO, sez. II, 15 febbraio 2021, n. 1375

Per consolidata giurisprudenza (cfr., ex multis, Sez. II, 20 dicembre 2019, n. 8634), il potere previsto dall'art. 50 T.U.E.L. (in precedenza, rinvenibile nell'art. 38 della legge 8 giugno 1990, n. 142) può essere esercitato per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini in materia di sanità ed igiene, ovvero per ragioni di edilizia e di polizia locale.

CONS. GIUST. AMM. SICILIA, sez. giurisd., 06 agosto 2021, n. 778
Il collegio, in ordine all'inquadramento della fonte statutaria, aderisce alla tesi che qualifica lo statuto come atto formalmente amministrativo, ma sostanzialmente normativo atipico, di rango primario o subprimario, e collocato nel sistema delle fonti in posizione di primazia rispetto alle fonti secondarie dei regolamenti e al di sotto delle leggi di principio, in quanto diretto a fissare le norme fondamentali di organizzazione dell'ente ed a porre i criteri generali per il suo funzionamento, da svilupparsi in sede regolamentare (tale giurisprudenza, da ritenersi allo stato prevalente, ha quale capostipite la sentenza della Corte di Cassazione SS.UU. 16 giugno 2005, n. 12868).

CASS. CIV., sez. VI, 05.02.2021, n. 2864

Ai fini della rappresentanza in giudizio del comune, poi, l'autorizzazione alla lite non costituisce più, in linea generale, atto necessario ai fini della proposizione o della resistenza all'azione; ma lo statuto comunale (atto a contenuto normativo, direttamente conoscibile dal giudice) o anche i regolamenti municipali, nei limiti in cui ad essi espressamente rinvii lo stesso statuto, possono affidarla ai dirigenti, nell'ambito dei rispettivi settori di competenza, od anche, con riguardo all'intero contenzioso, al dirigente dell'ufficio legale, così come possono esigere detta autorizzazione (della giunta o del competente dirigente), altrimenti non necessaria (Cass. S.U. nn. 17550/2002, 12868/2005, 13710/2005), (vedi in tal senso Cass. 26719/16; Cass. 19445/15; Cass. 4546/12; Cass. n. 14637 del 22/06/2007; Cass. n. 6727 del 21/03/2007).

CONS. STATO, sez. V, 10 dicembre 2020, n. 7904

La norma primaria che autorizza l’adozione di regolamenti di attuazione e integrazione del suo contenuto fissa modalità e criteri cui l’autorità amministrativa (nel caso di specie, l’ente locale) dovrà attenersi nell’elaborazione della disciplina della fattispecie; dalla larghezza di tali criteri dipende l’ampiezza del potere di scelta rimesso alla normazione secondaria, in ogni caso, però, sulla strada segnata dalla norma primaria le disposizioni regolamentari sono espressione di una scelta connotata da significativi spazi di discrezionalità.

CONS. STATO, sez. II, 4 gennaio 2021, n. 94

La situazione complessiva che l'intervento "interforze" ha riscontrato nell'immobile rivela, per come documentato in atti di causa, connotazione idonea a configurare un grave pericolo per la sicurezza urbana e l'incolumità pubblica, nei termini della contingibilità ed urgenza richiesti dalla norma del T.U.E.L., come parzialmente modificata dall’intervento della Corte Costituzionale (sent. 115/2011).

 

Parere CONS. STATO, Sezione Prima, Adunanza di Sezione del 27 gennaio 2021, n. 129

L’adunanza di sezione si pronuncia, in primo luogo, sulla questione se il sindaco debba essere computato nella determinazione del numero di voti necessario per l’approvazione dello statuto e delle modifiche statutarie e, più in generale, quando, in assenza di espresse disposizioni normative sul punto, debba escludersi (o ammettersi) il sindaco nella determinazione del quorum richiesto.

CONS. STATO, sez. IV, 11 gennaio 2021, n. 344

Per costante giurisprudenza (Cons. Stato, sez. V, 29 maggio 2019, n. 3580; sez. VI, 29 aprile 2019, n. 2696; sez. V, 12 giugno 2017, n. 2799), l'esercizio del potere di ordinanza urgente e contingibile da parte del Sindaco, costituendo una deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e ammettendo la possibilità di derogare alla disciplina vigente, presuppone necessariamente situazioni di pericolo effettivo non tipizzate dalla legge, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento, la cui sussistenza deve essere suffragata da istruttoria adeguata e da congrua motivazione.

CONS. GIUST. AMM. SICILIA, 25 febbraio 2021, n. 140

In difetto di dati certi e di motivazione puntuale sull'entità del fenomeno, non si comprende in che modo il distacco di utenze morose possa costituire un pericolo per la igiene e sanità pubbliche.
Un provvedimento contingibile e urgente di tale portata, incidendo sull'attività imprenditoriale del gestore del servizio idrico e sui rapporti contrattuali di utenza, doveva invece essere puntualmente motivato e dare conto della gravità della situazione che giustificava un siffatto intervento.
L'appello viene accolto anche laddove lamenta che il divieto di distacco intimato dall'ordinanza sindacale, per il fatto di non recare un termine finale di efficacia, ma di atteggiarsi quale disposizione destinata a vigere a tempo indeterminato, si pone in contraddizione con il criterio di temporaneità, che costituisce parte integrante del requisito legale della contingibilità.

CONS. STATO, sez. V, 19 gennaio 2021, n. 572

In termini generali, un'ordinanza contingibile e urgente viene adottata nelle situazioni di emergenza, in cui si deve fronteggiare un pericolo imminente, come appunto quello derivante dal crollo di un edificio per cedimenti del terreno; ciò però non significa che si possa procedere senza un'adeguata istruttoria: in tal senso, la giurisprudenza costante, per tutte C.d.S., sez. V, 29 maggio 2019, n. 3580 e 25 maggio 2012, n. 3077. È poi evidente, in termini logici prima che giuridici, che l'istruttoria adeguata deve dare atto dell'accaduto, indicare gli interventi da adottare senza indugio, ma anche individuare i soggetti a carico dei quali essi devono essere imposti, se pure in limiti di tempo compatibili con la situazione.

La crisi pandemica sviluppatasi negli ultimi due anni ha contribuito in modo profondo a modificare la struttura economica e istituzionale della nostra società. Invero, seppur negli ultimi mesi la dottrina si sia interessata maggiormente ai rapporti istituzionali e al sistema delle fonti a partire dagli atti adottati dal Governo o dal Parlamento quali risposte economiche e sanitarie alle crisi in atto, il dibattito che ha trovato uno spazio minore è stato quello della legislazione della ripresa.  In questo quadro trova una centralità rilevante l’analisi delle modalità con le quali gli Stati, ed in particolar modo l’Italia, hanno affrontato l’individuazione delle priorità e delle progettualità che rappresentano le missioni di rilancio, sia in campo economico, che sociale. L’attività compiuta da numerosi organi costituzionali per addivenire all’elaborazione di una bozza di Piano per la Ripresa e Resilienza, non solamente rappresenta uno snodo cruciale per l’approfondimento dell’effettività di una uscita dalla crisi, ma si riflette in modo particolare sulla capacità espansiva delle competenze tra Stato e Regioni, tra centro e periferie.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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