Introduzione
1. Nel periodo esaminato (1° marzo-30 giugno 2015) il nostro ordinamento sembra aver compiuto alcuni passi significativi nel rafforzamento degli strumenti di raccordo parlamentare “multilivello” tra Stato, Regioni ed Unione europea.
La 14ª Commissione del Senato, nell’esaminare due atti dell’Unione europea, da un lato, ha infatti coinvolto in modo sostanziale per la prima volta la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome; dall’altro, ha svolto un’audizione informale di eurodeputati italiani e di rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Si tratta dunque di due momenti che, come ha evidenziato il Presidente della 14ª Commissione nel menzionare l’incontro congiunto tra senatori, eurodeputati e rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, vanno nella direzione di rafforzare i raccordi tra gli eletti “multilivello” di Stato, Regioni ed Unione europea (v. infra le relative schede).
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XVII leg., A.S. Doc. XVIII n. 87
Motivi della segnalazione
Nell’esaminare la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Programma di lavoro della Commissione per il 2015. Un nuovo inizio” COM (2014) 910 def. (sulla quale v. anche infra l’ulteriore scheda), la 14ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha coinvolto per la prima volta in modo sostanziale la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. A tale scopo, la 14ª Commissione ha avviato un coordinamento continuativo con quest’ultima, culminato in un incontro il 26 febbraio 2015. I risultati di tale confronto sono stati incorporati nel testo del parere reso il 4 marzo 2015 sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015, nel quale, in particolare, la 14ª Commissione si è impegnata ad esaminare nel corso dell’anno 2015 una serie di undici proposte della Commissione europea espressamente elencate, «tenendo conto delle osservazioni e delle proposte che potranno pervenire dalle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, nonché dalla Conferenza che le rappresenta».
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XVII leg., A.S. 1429-B
Motivi della segnalazione
Il 10 marzo 2015 la Camera dei deputati ha approvato, in sede di prima deliberazione, il disegno di legge costituzionale recante Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (già approvato, in prima deliberazione, dal Senato l’8 agosto 2014). Il nuovo sistema bicamerale delineato nel disegno di legge costituzionale si caratterizza, tra l’altro, per un Senato della Repubblica: (i) rappresentativo delle istituzioni territoriali (art. 55, quinto comma, Cost.); (ii) composto (oltre che da cinque senatori nominati dal Presidente della Repubblica) da novantacinque senatori eletti dai Consigli regionali e dai Consigli delle Province autonome tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori (art. 57, primo e secondo comma, Cost.); (iii) non più titolare del rapporto di fiducia con il Governo (art. 55, quarto comma, e 94 Cost.); (iv) abilitato ad esercitare collettivamente con la Camera la funzione legislativa solo con riguardo ad alcune tipologie di leggi (art. 70 Cost.).
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