Rubriche

Con delibera del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 2015, il Governo ha provveduto ad impugnare la legge della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia n. 4 del 2015. La legge in esame ha disposto l'istituzione di un registro regionale che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari (DAT) dei cittadini residenti o che abbiano eletto domicilio nella Regione ove quest'ultimi si trovassero in uno stato di perdita permanente e irreversibile della coscienza. Contestualmente a tale dichiarazione, è possibile rendere esplicita la propria volontà in merito alla donazione post mortem dei propri organi e tessuti. La legge impugnata presenterebbe profili d'incostituzionalità per violazione sia dell'art. 117, secondo comma, lett. l), Cost., per contrasto con le regole in materia di ordinamento civile e penale, sia dell'art. 117, terzo comma, Cost., per contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute, nonché per violazione del principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione.

Qualche mese fa è stato pubblicato un rapporto del DAGL dal titolo "Rapporto di Benchmark. Analisi di pratiche di qualità della regolazione in ambito nazionale e OCSE" (bozza riservata ad uso interno), con lo scopo di offrire uno strumento descrittivo e un supporto metodologico dal quale trarre indicazioni utili per l'applicazione delle tecniche di better regulation. In questo Rapporto sono descritte le norme sulla qualità della normazione di livello internazionale, comunitario, statale, regionale e anche di qualche Comune. Ampio spazio è dato alla illustrazione di casi di eccellenza italiani e internazionali, con l'indicazione dei fattori determinanti di tali successi. Un altro merito di questo Rapporto è la sottolineatura che il miglioramento della qualità della regolazione è strettamente connesso alla dimensione organizzativa degli uffici: avvertimento non seguito nell'esperienza statale, che, per fare solo un esempio, ha affidato agli Uffici legislativi dei Ministeri (senza oneri aggiuntivi) la redazione dell'AIR, come se l'esperienza giuridica fosse l'unica necessaria.

Il tema dell’autodichia degli organi costituzionali è recentemente tornato di grande attualità, in particolare a seguito della sentenza n. 120 del 2014 della Corte costituzionale che, seppure dichiarando inammissibile la questione, ha in qualche modo aperto le porte – in maniera innovativa rispetto al passato – al sindacato sull’uso del potere di giurisdizione domestica in sede di conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato.

Di seguito sono riportate quattro pronunce del periodo più recente che ritornano sul tema, anche sulla base delle argomentazioni contenute nella citata sentenza. n. 120 del 2014.

INTRODUZIONE

Nella parte relativa alle “Fonti Internazionali” la Rubrica si propone di monitorare gli atti normativi che, direttamente o indirettamente, presentano ricadute in materia internazionale, evidenziando le più significative novità nei rapporti tra fonti nazionali e tematiche internazionali. Essa intende, in particolare, portare l’attenzione sugli atti emanati dal legislatore nazionale al fine di adempiere agli obblighi internazionali dello Stato italiano, nonché sugli atti normativi che, pur adottati per rispondere ad esigenze interne, acquisiscono portata tale da incidere su problematiche di rilievo internazionale.


Sommario Rubrica “Fonti Internazionali”:

Notizia n. 1: La Presidenza del Consiglio dei ministri detta orientamenti e criteri per il ricorso all'articolo 346 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 21 gennaio 2014, Orientamenti e criteri per il ricorso all'art. 346 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. (14A02907) (GU Serie Generale n.87 del 14-4-2014).

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/14/14A02907/sg.

Notizia 2: Intervento italiano di protezione civile europeo in Bosnia. Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2014: dichiarato lo stato di emergenza per le piogge di eccezionale intensità che hanno colpito Bosnia Erzegovina e Serbia dal 13 maggio 2014

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp?contentId=LEG45686

Notizia n. 3: L’adeguamento dell’ordinamento interno alle prescrizioni della sentenza “Torreggiani” della CEDU. LEGGE 11 agosto 2014, n. 117.Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 giugno 2014, n. 92, recante disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché di modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile. (14G00122)

Notizia n. 4: La riforma della cooperazione internazionale allo sviluppo. LEGGE 11 agosto 2014, n. 125. Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo. (14G00130) (GU n.199 del 28-8-2014 )

(di Federico Gianassi)

 

Nel periodo di riferimento della presente nota – compreso tra i mesi di ottobre dello scorso anno e febbraio 2015 – l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha adottato vari atti normativi: con alcuni di essi, l’Autorità è tornata ad occuparsi di temi già affrontati, anche di recente; altri atti, invece, hanno avuto ad oggetto questioni completamente nuove, frutto, come vedremo, della intensa collaborazione avviata con le altre Autorità indipendenti. Pertanto, riteniamo utile suddividere le seguenti riflessioni in due parti, organizzando il pensiero secondo la distinzione appena fatta.

Nel corso degli ultimi mesi, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha completato il processo di riorganizzazione interna[1] avviando definitivamente le procedure volte al compimento di tutte le attività istituzionali indicate nella legge istitutiva. Ciò ha determinato l’emanazione di un discreto numero di atti, così come si evincerà dalla lettura della presente nota[2].

In via del tutto preliminare, occorre ribadire che, in piena continuità con lo spirito che ha sempre contraddistinto questa rubrica, ci occuperemo esclusivamente degli atti aventi portata generale, ben consapevoli del fatto che l’impegno profuso dall’Autorità nel periodo considerato ha riguardato molto spesso casi concreti e specifici, in relazione ai quali l’ANAC è dovuta intervenire, in più di una occasione, comminando le sanzioni previste dal quadro normativo di riferimento.

(Aggiornato al 19/02/2015)

Nel periodo di riferimento considerato (novembre 2014 – febbraio 2015), l'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni (d'ora in poi, indicata con l'acronimo A.G.Com.,) ha adottato un rilevante provvedimento di natura regolamentare, vale a dire la Delibera n. 529/14/CONS[1], recante il nuovo Testo del Regolamento di procedura in materia di sanzioni amministrative e impegni.

(Aggiornato al 31/1/2015)

Nel periodo di riferimento considerato (Novembre 2014-Gennaio 2015), si segnalano due provvedimenti prescrittivi di carattere generale[1] del Garante per la protezione dei dati personali (di seguito «Garante»): 1) il «Provvedimento generale prescrittivo in tema di biometria» del 12 novembre 2014[2] e 2) il Provvedimento intitolato «Informazioni sulle convinzioni religiose dei pazienti: i casi in cui possono essere raccolte durante il ricovero» del 12 novembre 2014[3].

Fascicolo n. 3/2023

Cecilia Corsi. Il segno di una studiosa

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Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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