Raccordi parlamentari Italia-UE

Rubriche

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° marzo-30 giugno 2016) assume particolare rilievo il dibattito al Senato del 19 maggio 2016 circa le limitate modalità attraverso le quali ai parlamentari italiani (ma lo stesso vale per i parlamentari europei e per i parlamentari degli altri Stati membri dell’Unione europea) è concessa l’opportunità di consultare la documentazione riservata relativa al TTIP.

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, un accordo commerciale fra l’Unione europea e gli Stati Uniti, i cui negoziati sono stati ufficialmente avviati nel giugno 2013. I negoziati sono condotti dalla Commissione europea sulla base del mandato conferitole dal Consiglio il 14 giugno 2013.

Trattandosi di un accordo in materia di politica commerciale comune, per la sua conclusione saranno necessarie una decisione del Consiglio e l’approvazione del Parlamento europeo (per approfondimenti sui contenuti e sulle procedure di ratifica del TTIP cfr. XVII leg., Visita d’informazione presso la Commissione europea. Bruxelles, 6-7 luglio 2015, Senato della Repubblica, Dossier europei n. 3 - Camera dei deputati, Documentazione per le Commissioni n. 21, 2 luglio 2015 nonché XVII leg., Camera dei deputati, Servizio studi-Dipartimento affari esteri, Gli sviluppi dei negoziati sul Partenariato transatlantico (TTIP), n. 187, 29 luglio 2015).

La politica commerciale comune è una materia di competenza esclusiva dell’Unione europea. Il TTIP viene tuttavia ad investire anche materie settoriali, alcune delle quali riconducibili alla competenza concorrente tra Unione europea e Stati membri. Se dunque, alla fine dei negoziati, l’accordo risulterà effettivamente avere natura “mista”, sarà necessaria la ratifica anche da parte di tutti gli Stati membri dell’Unione europea. In questa sede appare importante segnalare come quest’ultima questione sia stata posta all’attenzione della Commissione europea attraverso una lettera sottoscritta dai Presidenti di 21 Commissioni parlamentari di Parlamenti nazionali il 25 giugno 2014, alla quale ha dato risposta il Commissario Šefčovič il 16 ottobre 2014. Anche una recentissima interpellanza, presentata e discussa nella seduta della Camera del 1° luglio 2016 (Interpellanza n. 2-01411 Cimbro ed altri), avente ad oggetto però il CETA, l’accordo di libero scambio e investimento fra il Canada e l’Unione europea, si è soffermata su tale profilo: nella risposta ad essa, il Governo ha sottolineato la disponibilità di principio a trattare il CETA come accordo non “misto” ma Eu-only.

XVII leg., Assemblea Senato, 19 maggio 2016, seduta n. 630ª

 Nella seduta del 19 maggio 2016 il Senato ha discusso delle modalità attraverso cui ai parlamentari è concessa l’opportunità di consultare la documentazione riservata relativa al Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP).

La discussione del Senato ha avuto origine da un intervento del sen. Tremonti (GAL) che ha riferito di avere ricevuto il 17 maggio, come tutti gli altri senatori, una lettera del Presidente del Senato nella quale si trasmetteva una lettera del Ministro dello sviluppo economico. Nella lettera il Ministro rendeva noto di essere capofila per la formazione della posizione nazionale sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti e, in quanto tale, di aver predisposto presso il Ministero una sala di lettura a disposizione dei parlamentari per la consultazione della documentazione riservata del TTIP, con l’obiettivo di assicurare, nelle intenzioni del Ministro, la massima trasparenza e diffusione.

EUCO 1/16, 19 febbraio 2016

Motivi della segnalazione

Il 18 ed il 19 febbraio 2016 il Consiglio europeo si è riunito a Bruxelles, tra l’altro, per trovare soluzioni alle questioni poste dalla lettera del Primo ministro britannico Cameron del 10 novembre 2015 e scongiurare dunque l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (cd. Brexit), sulla base di una proposta del Presidente del Consiglio europeo Tusk del 2 febbraio 2016.

I capi di Stato e di governo, riuniti in sede di Consiglio europeo, sono giunti ad adottare una Decisione concernente una nuova intesa per il Regno Unito nell’Unione europea che nelle Conclusioni del Consiglio è definita come «pienamente compatibile con i trattati» e «giuridicamente vincolante» ed è destinata a prendere «effetto alla data in cui il governo del Regno Unito informerà il segretario generale del Consiglio che il Regno Unito ha deciso di restare membro dell’Unione europea» (cioè: dopo lo svolgimento di un referendum nel Regno Unito che si esprima in tal senso, peraltro già fissato per il 23 giugno 2016).

XVII leg., A.C. 2613-D, 20 gennaio 2016

Motivi della segnalazione

Il 20 gennaio 2016 il Senato della Repubblica ha approvato con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, in sede di seconda deliberazione, il disegno di legge costituzionale recante Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

XVII leg., Assemblea Camera, 17 febbraio 2016, seduta n. 571

XVII leg., Assemblea Senato, 17 febbraio 2016, seduta n. 579ͣ

Motivi della segnalazione 

Il Senato e la Camera hanno approvato il 17 febbraio risoluzioni sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016, i cui principali argomenti all’ordine del giorno erano la ricerca di un compromesso per scongiurare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ed il tema dell’immigrazione.

Doc. XVIII, n. 28, 28 gennaio 2016

Doc. XVIII, n. 29, 20 gennaio 2016

Motivi della segnalazione

La XIV Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera ha espresso valutazione positiva sulla Relazione annuale 2014 della Commissione europea in materia di sussidiarietà e proporzionalità COM (2015) 315 e sulla Relazione annuale 2014 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali COM (2015) 316.

Introduzione

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° novembre 2015-29 febbraio 2016) merita di essere in primo luogo menzionata la decisione dei capi di Stato e di governo, riuniti in sede di Consiglio europeo a Bruxelles il 18 e 19 febbraio 2016, contenente misure volte a scongiurare la c.d. Brexit, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

In particolare, per ciò che specificamente interessa in questa sede, la decisione dispone l’introduzione di un meccanismo di cd. cartellino rosso in capo ai parlamenti nazionali. Ciò significa che ove i pareri motivati di questi ultimi sul mancato rispetto del principio di sussidiarietà da parte di un progetto di atto legislativo dell’Unione di cui al Protocollo n. 2 al Trattato di Lisbona, rappresentino più del 55% dei voti attributi ai parlamenti stessi, il Consiglio è tenuto a svolgere una discussione esauriente su tali pareri e sulle conseguenze da trarne. Il Consiglio dovrà conseguentemente interrompere l’esame del progetto di atto legislativo in questione, a meno che il progetto non sia modificato per rispondere alle preoccupazioni espresse nei pareri motivati (cfr. infra la relativa scheda).

Il Senato e la Camera hanno approvato il 27 giugno 2016 risoluzioni sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2016: si tratta, da un lato, delle risoluzioni 6-00248 (Rosato ed altri), 6-00251 (Brunetta ed altri) e 6-00255 (Artini ed altri); dall’altro, delle risoluzioni 6-00188 (testo 4) (Calderoli), 6-00190 (Barani ed altri), 6-00191 (Zanda ed altri) e 6-00197 (testo 4) (Romani ed altri).

Il Consiglio europeo aveva inizialmente al centro dell’ordine del giorno il c.d. migration compact e le politiche sulla sicurezza e sull’immigrazione ma il risultato del referendum del 23 giugno a favore della Brexit ha inevitabilmente portato quest’ultimo tema in primo piano.

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