Raccordi parlamentari Italia-UE

Rubriche

Il 12 marzo 2019 è stata presentata presso la Camera dei Deputati una proposta di modificazione “organica” del regolamento sugli affari europei, in particolare sull’art. 25 e sul Capo XXVIII del regolamento: modifiche alle disposizioni relative alle procedure di collegamento con l’Unione europea (Doc. II, n. 9, XVIII leg.), a prima firma dell’on. Sergio Battelli (M5S), presidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione europea, e sottoscritta trasversalmente da numerosi deputati di tutti i gruppi costituiti presso questo ramo del Parlamento e componenti della XIV Commissione al momento della presentazione della proposta.

La rubrica del numero precedente di questa rivista si apriva con la notizia che il contratto di governo, al n. 20, denunciava l’eccessivo numero delle leggi e la mancata verifica degli effetti da loro prodotti, promettendo di invertire la rotta. Nell’attuale programma dell’esecutivo, invece, nessuno dei 29 punti si occupa del numero eccessivo delle leggi, di come sono scritte e degli effetti da loro prodotti.
E poiché, come sappiamo, senza un’attenzione politica su questi temi non si fanno passi avanti, non c’è da aspettarsi dal Governo in carica che l’ATN (Analisi Tecnico Normativa) e l’AIR (Analisi di Impatto della Regolazione) accompagnino i disegni di legge statali e che con la VIR (Valutazione di Impatto della Regolazione) siano verificati gli effetti prodotti.
In mancanza di novità sul versante statale, continuiamo il nostro esame sulle Regioni, andando a leggere le relazioni dei Consigli regionali sull’attività legislativa del 2018, secondo quanto risulta dal sito dei Consigli regionali Parlamentiregionali e cioè delle regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Liguria.

Nel contratto di governo fra Lega e Cinque stelle, al numero 20, leggiamo che occorre diminuire drasticamente il numero delle norme in vigore e fare in modo che le leggi siano attuate. Inoltre, continua il contratto, è necessario verificare lo stato di attuazione delle singole disposizioni e la relativa efficacia anche con un bilancio dei risultati concreti della loro attuazione. In particolare, continua il contratto, occorre fare il “tagliando delle leggi” per valutare se gli effetti ottenuti nel lungo periodo siano quelli originariamente proposti e, nel caso, se siano necessarie modifiche, integrazioni o sia addirittura opportuno procedere alla loro abrogazione.
Nulla di tutto questo è stato fatto. La relazione sull’AIR del 2017 (quella del 2018, per la quale è prevista la scadenza di aprile, non è stata ancora trasmessa alle Camere) confermava “l’andamento non positivo” che ha sempre contraddistinto l’utilizzo della VIR (Valutazione di impatto della regolazione) da parte delle Amministrazioni.

1. Il sito Parlamentiregionali riporta, ad oggi, 15 aprile, un solo rapporto sulla legislazione regionale del 2018: quello della Regione Lombardia.
Il Rapporto si occupa anche della qualità della normazione regionale, perché l’art. 44 dello Statuto prevede che la elaborazione dei testi normativi è improntata alla chiarezza, alla semplicità, e al rispetto della qualità della normazione. Tre i fatti interessanti:

Introduzione

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° marzo-30 giugno 2019) merita di essere in particolare segnalata la richiesta al Governo da parte della Commissione Finanze e Tesoro del Senato di attivare, ai fini del recepimento di una direttiva relativa ai gestori di crediti, agli acquirenti di crediti e al recupero delle garanzie reali (attualmente ancora allo stato di proposta), l’art. 38, comma 1, della legge n. 234 del 2012: di presentare cioè un apposito disegno di legge di recepimento, data l’importanza politica, economica e sociale della direttiva stessa. Il caso appare di particolare interesse, inoltre, per la richiesta al Governo da parte della medesima Commissione di richiedere in sede europea una valutazione dell’impatto della proposta di tale direttiva (v. la scheda infra).

2. Meritano inoltre di essere segnalate in questo numero della Rubrica le risoluzioni con cui Camera e Senato hanno approvato le risoluzioni sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 20-21 giugno 2019 (v. la scheda infra).

XVIII legislatura, A.S. Doc. XVIII n. 14, 11 aprile 2019

Motivi della segnalazione

La Commissione Finanze e Tesoro del Senato è stata chiamata ad esaminare la proposta Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai gestori di crediti, agli acquirenti di crediti e al recupero delle garanzie reali COM (2018) 135 def.
La proposta di direttiva si propone di «incoraggiare lo sviluppo di mercati secondari dei crediti deteriorati nell’Unione eliminando gli ostacoli al trasferimento dei crediti deteriorati da parte di enti creditizi a enti non creditizi, garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti dei consumatori». Una siffatta proposta, ha sottolineato la Commissione Finanze e Tesoro, presenta in re ipsa il rischio di condurre ad un cosiddetto “mercato del compratore”, distorcendo al ribasso i prezzi, in contraddizione con il principale obiettivo esplicito della proposta di direttiva, quello di favorire un aumento dei prezzi di collocamento delle esposizioni deteriorate. Da qui, il sostegno da parte della Commissione Finanze e Tesoro, alla proposta, ventilata da più parti, di affidare ad un ente pubblico (nazionale o europeo) l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati; nonché, più in generale, la richiesta al Governo da parte della stessa Commissione di approfondire le valutazioni circa le possibili conseguenze di una simile proposta.
In particolare, la Commissione Finanze e Tesoro ha richiesto al Governo, da un lato (per quanto attiene alla fase ascendente attualmente in corso), di valutare «la necessità di richiedere in sede europea un’adeguata valutazione dell’impatto di questo apparato normativo sui debitori, con particolare riguardo alle dinamiche del mercato immobiliare»; dall’altro (in prospettiva dell’attuazione della direttiva, dunque nell’eventuale fase discendente), di attivare l’art. 38, comma 1, della l. n. 234 del 2012 e di presentare quindi un apposito disegno di legge di recepimento, data la particolare importanza politica, economica e sociale della materia da essa affrontata.

 

XVII leg., A.C. res. sten. n. 192, seduta del 19 giugno 2019
XVII leg., A.S., res. sten. 123ª, seduta del 19 giugno 2019

Motivi della segnalazione

Camera e Senato hanno approvato, rispettivamente, le risoluzioni Molinari-D’Uva 6-00076 e Patuanelli-Romeo 6-00065 sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 giugno 2019.

1° novembre 2018 – 28 febbraio 2019

1) Camera e Senato applicano per la prima volta, con procedure sostanzialmente analoghe, l’art. 11, comma 3, l,n. 234/12 che li vede coinvolti nell’approvare una deliberazione del Consiglio europeo (sull’elezione del PE) la cui entrata in vigore è subordinata dai Trattati all’approvazione degli Stati membri – A.S. Doc. XXIV n. 4 e A.C. Doc. XVIII n. 9 (13/14 febbraio 2019)
2) La 14° Commissione Politiche Unione europea del Senato esprime parere contrario riguardo al rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità in relazione alla proposta di regolamento relativo all’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo – Doc. XVIII-bis n. 1 (12 dicembre 2018)
3) La XIV Commissione Politiche Unione europea della Camera approva la comunicazione della Commissione sui principi di sussidiarietà e proporzionalità nonché le relazioni annuali 2017 della Commissione su tali principi e sui rapporti con i Parlamenti nazionali – Doc. XVIII n. 10 (20 febbraio 2019)
4) La Corte costituzionale individua «la lunga interlocuzione con le istituzioni dell’Unione europea» sui saldi complessivi della finanza pubblica come «fattore» di cui tenere conto per valutare la violazione manifesta delle prerogative costituzionali dei parlamentari nel corso del procedimento legislativo – ordinanza Corte cost. n. 17 del 2019 (8 febbraio 2019)

 

 

Introduzione

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° novembre 2018-28 febbraio 2019) merita di essere in particolare segnalata l’applicazione, da parte di Camera e Senato, della procedura che, ai sensi dell’art. 11, comma 3, della legge n. 234 del 2012, vede le Camere coinvolte nell’approvazione di una decisione del Consiglio europeo.

XVIII legislatura, Doc. XVIII-bis n. 1, 12 dicembre 2018

Motivi della segnalazione

La 14ª Commissione Politiche UE del Senato ha espresso parere contrario sul rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità riguardo alla Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e che abroga il regolamento (UE) n. 439/2010 COM (2018) 633 def.

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