Rubriche

Sulla parità di trattamento dei cittadini di paesi terzi in materia di prestazioni sociali ed alcuni (non superflui) chiarimenti sulla presunta 'comunitarizzazione' della Cedu da parte del Trattato di Lisbona:

«Spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia − Articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea − Direttiva 2003/109/CE − Status dei cittadini di paesi terzi soggiornanti di lungo periodo − Diritto alla parità di trattamento per quanto riguarda la previdenza sociale, l’assistenza sociale e la protezione sociale − Deroga al principio della parità di trattamento per le misure rientranti nell’assistenza sociale e nella protezione sociale − Esclusione delle “prestazioni essenziali” dall’ambito di applicazione di tale deroga − Normativa nazionale che prevede un sussidio per l’alloggio a favore dei conduttori meno abbienti − Ammontare dei fondi destinati ai cittadini di paesi terzi determinato in proporzione ad una media ponderata diversa − Rigetto di una domanda di sussidio per l’alloggio a motivo dell’esaurimento dello stanziamento destinato ai cittadini di paesi terzi» 

Reati di abuso e sfruttamento sessuale di minori e allontanamento del cittadino dell'unione

«Libera circolazione delle persone – Direttiva 2004/38/CE – Articolo 28, paragrafo 3, lettera a) – Decisione di allontanamento – Condanna penale – Motivi imperativi di pubblica sicurezza»  

Con la sentenza del 22 maggio 2012 nella causa C-348/09, nel procedimento P.I. contro Oberbürgermeisterin der Stadt Remscheid, la Grande Sezione della Corte di giustizia ha ritenuto che reati quali quelli di cui all’articolo 83, paragrafo 1, secondo comma, TFUE[1] costituiscono un attentato particolarmente grave a un interesse fondamentale della società, tale da rappresentare una minaccia diretta per la tranquillità e la sicurezza fisica della popolazione. Pertanto, possono rientrare nella nozione di «motivi imperativi di pubblica sicurezza» di cui all’art. 28, par. 3, della direttiva 2004/38/CE[2] e, quindi, giustificare un provvedimento di allontanamento di un cittadino dell’Unione dal territorio di uno Stato membro diverso da quello di origine, a condizione che le modalità con le quali tali reati sono stati commessi presentino caratteristiche particolarmente gravi, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare sulla base di un esame individuale della fattispecie su cui esso è chiamato a pronunciarsi.

A seguito della recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona si rende necessario procedere ad un aggiornamento della consueta informazione relativa al funzionamento della procedura di infrazione: oltre ai cambiamenti relativi alla numerazione delle disposizioni del Trattato rilevanti, si deve dare conto anche di una novità di ordine sostanziale.

Sebbene sia consuetudine di questa Rubrica fornire un aggiornamento costante circa lo stato di avanzamento delle procedure di infrazione avviate dalla Commissione esclusivamente nei confronti dell’Italia, sembra comunque opportuno segnalare due procedure di infrazione recentemente aperte nei confronti dell’Ungheria, se non altro per le peculiari circostanze che sono all’origine di queste iniziative, ovvero la promulgazione - e successiva entrata in vigore - della nuova Costituzione ungherese. Si tratta, in oltre, delle prime procedure di infrazione avviate a motivo di presunte violazioni, a livello nazionale, dei diritti fondamentali quali garantiti dal diritto dell’Unione.

Una proposta di modificazione del regolamento del Senato finalizzata a rendere pubblici i regolamenti e i bilanci dei Gruppi del Senato (A.S., Doc. II, n. 32)

Assai scarne sono le disposizioni che i regolamenti parlamentari dedicano all’organizzazione interna dei Gruppi: oltre alle laconiche norme dell’art. 15 reg. Sen. e dell’art. 15 reg. Cam. sulle procedure di nomina degli organi di vertice, solo l’art. 53, comma 7 reg. Sen. include una menzione ai Regolamenti interni dei Gruppi, stabilendo che spetta ai medesimi stabilire «procedure e forme di partecipazione che consentano ai singoli di esprimere i loro orientamenti e presentare proposte sulle materie comprese nel programma dei lavori o comunque all’ordine del giorno». Nessuna regola rende invece obbligatoria se non la pubblicazione quanto meno la formale adozione dei bilanci interni dei Gruppi stessi.

Proposte volte ad assicurare una maggiore trasparenza della situazione economica dei deputati (A.C., Doc. II, n. 18)

E’ stata depositata una proposta di modifica del regolamento a firma della deputata Bernardini (Pd) e altri, tesa a favorire la massima pubblicità, anche via internet, delle dichiarazioni economiche e reddituali dei componenti della Camera.

(aggiornato al 20.06.2012)

Negli ultimi mesi, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha avviato due rilevanti consultazioni pubbliche: concernenti rispettivamente le procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa di pratiche commerciali scorrette e di clausole vessatorie (avviata il 13 giugno 2012) e la comunicazione sugli impegni (16 maggio 2012).

Fascicolo n. 2/2024

Seminario Tosi 2025

Scadenza domande: 8 novembre 2024
Scarica il Bando

Giappichelli

Newsletter

Iscriviti alla newsletter dell'Osservatorio sulle fonti per essere aggiornato sulle novità.
Please wait

Sources of Law in the EU Member States

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

L’Osservatorio sulle fonti è stato riconosciuto dall’ANVUR come rivista scientifica e collocato in Classe A.

Contatti

Per qualunque domanda o informazione, puoi utilizzare il nostro form di contatto, oppure scrivici a uno di questi indirizzi email:

Direzione scientifica: direzione@osservatoriosullefonti.it
Redazione: redazione@osservatoriosullefonti.it

Il nostro staff ti risponderà quanto prima.

© 2017 Osservatoriosullefonti.it. Registrazione presso il Tribunale di Firenze n. 5626 del 24 dicembre 2007 - ISSN 2038-5633